Il Vangelo di oggi 3 giugno: "Questa è la vita eterna"
Il brano del Vangelo di oggi ci mostra il rapporto intimo tra Padre e Figlio in quella che è nota come parte della “preghiera sacerdotale” di Gesù.
Gesù, sapendo che l’ora della sua passione è giunta, si rivolge al Padre con parole cariche di amore, fiducia e missione compiuta. Questa preghiera non solo rivela il cuore del Redentore, ma illumina anche il senso della vita eterna, della glorificazione e dell’appartenenza dei discepoli a Dio. In essa, la Chiesa riconosce la sorgente della comunione tra Cristo ed i suoi, nella verità e nella carità, fino alla piena unione eterna.
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te» (Gv 17,1). In queste parole si rivela il mistero pasquale: la croce, apparentemente sconfitta, è in realtà il trono dal quale Cristo manifesta la gloria di Dio, che è amore fino al dono totale. È in questo dono che risplende la gloria divina. Come afferma san Paolo: «Cristo Gesù […] si è umiliato […] per questo Dio l’ha esaltato» (Fil 2,6-9).
Gesù prosegue: «Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo» (Gv 17,3). Conoscere Dio non è un semplice sapere intellettuale, ma un’intima relazione d’amore. La vita eterna inizia già ora, nell’unione con il Padre e con il Figlio nello Spirito Santo. Chi vive questa comunione sperimenta la gioia profonda della fede.
Cristo prega per i suoi, non per il mondo, «perché sono tuoi». Egli intercede per la Chiesa nascente, perché sia custodita nella verità e nell’amore. Come insegnato dalla tradizione, Cristo è l’intercessore eterno presso il Padre (cf. Rm 8,34; Eb 7,25), e la sua preghiera sacerdotale continua nella liturgia della Chiesa.
In questa supplica sentiamo l’amore personale di Gesù per ciascuno. Egli ci ha fatto conoscere il nome del Padre (Gv 17,6), cioè la sua essenza, che è misericordia e verità. Accogliere la Parola, come fecero i discepoli, ci rende partecipi di quella gloria promessa, in una comunione che nulla potrà mai spezzare.