Il Vangelo di oggi 3 maggio: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”

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Il Vangelo di oggi 3 maggio: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”
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Il brano del Vangelo di oggi ci svela uno dei misteri più profondi della fede cristiana: l’identità divina di Gesù e la sua unità con il Padre.

Con parole chiare e solenni, Cristo dichiara: «Io sono la via, la verità e la vita». Questa affermazione racchiude tutto ciò che Egli è per l’umanità: il cammino che conduce al Padre, la Verità che illumina la coscienza dell’uomo e la Vita che vince la morte. Il Catechismo della Chiesa Cattolica conferma: “Gesù Cristo è, per la Chiesa, il cammino, la verità e la vita” (CCC 1696).

Dal Vangelo secondo Giovanni 14,6-14

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

Il Vangelo di oggi 3 maggio: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”
Commento al vangelo del 3 maggio

La riflessione sul Vangelo di oggi

Gesù non è solo un maestro di morale o un profeta tra i tanti, ma il Figlio eterno del Padre, consustanziale a Lui (cfr. Gv 10,30). Quando Filippo chiede: «Mostraci il Padre», Gesù risponde rivelando il mistero della Trinità: «Chi ha visto me, ha visto il Padre». Le parole e le opere di Gesù sono manifestazione del Padre, poiché il Padre è in Lui e Lui è nel Padre. Il Catechismo afferma: “Gesù rivela che Dio è Padre nel senso immanente ed eterno: Egli è sempre stato Padre per il Figlio, che è nel suo seno” (CCC 240).

Cristo invita alla fede: credere in Lui significa entrare in comunione con Dio e ricevere il potere di compiere opere d’amore, testimoniando la presenza del Suo Regno nel mondo. È una fede viva e operosa, che ci unisce alla missione stessa di Cristo. “La fede in Gesù porta i suoi discepoli a fare le stesse opere che Egli ha compiuto” (CCC 2616).

Infine, la promessa della preghiera esaudita “nel suo nome” rivela la potenza della fiducia in Cristo: chi prega unito a Lui glorifica il Padre, e ciò che chiede secondo la volontà divina sarà realizzato. Questa pagina evangelica ci chiama ad una fede piena, personale e missionaria, fondata sull’amore del Figlio per il Padre e per noi.

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