Il brano del Vangelo di oggi è un invito alla fede viva, che nutre l’anima e conduce alla vita eterna.
Gesù rivela alla folla e quindi a tutti noi, il vero significato della sua missione: essere il vero Pane disceso dal cielo, donato per la vita del mondo. Un significato profondo che va ben oltre i semplici segni materiali per cui una gran parte del popolo lo seguiva.
Dal Vangelo secondo Giovanni 6,30-35
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!»

La riflessione sul Vangelo di oggi
Il brano si colloca nel cosiddetto “Discorso del Pane di Vita”, in cui Gesù guida la folla a comprendere il significato spirituale dei segni che ha compiuto, superando la logica della semplice sazietà materiale. Quando la folla chiede un segno per credere, richiamando la manna ricevuta dai padri nel deserto (cfr. Es 16,4), Gesù corregge la loro comprensione: non fu Mosè a dare quel pane, ma Dio stesso. E ora, lo stesso Dio offre un pane ancora più grande, un pane che dà la vita eterna.
Gesù afferma solennemente: «Io sono il pane della vita» (Gv 6,35). È una delle affermazioni più forti e centrali della sua identità. Non si tratta di una semplice metafora, ma di una rivelazione che troverà il suo pieno compimento nell’Eucaristia. Il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna: «L’Eucaristia è il cuore e il culmine della vita della Chiesa» (CCC 1407). In essa, Cristo si fa realmente presente, corpo, sangue, anima e divinità (CCC 1374), come il vero pane del cielo che nutre il nostro spirito.
Le parole di Gesù rispondono al desiderio più profondo del cuore umano: una fame e una sete che non sono solo fisiche, ma spirituali. Chi accoglie Cristo con fede, chi si nutre di Lui nell’Eucaristia, non ha più bisogno di cercare altrove: «chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». Siamo dunque tutti invitati a rinnovare la nostra fede nel mistero eucaristico e ad accostarci ad esso con il cuore aperto, riconoscendo in Cristo il dono che solo la grazia di Dio può offrire: la vita eterna.