Il Vangelo di oggi 9 giugno: “Ecco tua madre!”

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Il Vangelo di oggi 9 giugno: "Ecco tua madre!"
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Il brano del Vangelo di oggi ci presenta gli ultimi istanti terreni di Gesù la consegna solenne della Madre al discepolo amato.

In questo brano Giovanni ci porta sul Calvario, al cuore del mistero della Redenzione con parole intense, definitive, che uniscono la sofferenza al compimento dell’amore. La Croce non è solo il luogo del dolore, ma diventa il trono regale su cui Cristo dona la vita per la salvezza del mondo. È anche il momento in cui Maria, stretta al Figlio Crocifisso, riceve da Lui una nuova maternità, quella spirituale verso tutta l’umanità.

Dal Vangelo secondo Giovanni 19,25-34

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.

Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.

Il Vangelo di oggi 9 giugno: "Ecco tua madre!"
Commento al Vangelo del 9 giugno

La riflessione sul Vangelo di oggi

Sul Calvario si compie l’opera della salvezza. Gesù, pur sofferente, guarda con tenerezza la Madre e il discepolo e affida loro una reciproca appartenenza: «Donna, ecco tuo figlio! […] Ecco tua madre!» (Gv 19,26-27). In queste parole si cela un dono immenso: Maria diventa Madre di tutti i discepoli di Cristo, Madre della Chiesa nascente. Il discepolo, figura di ogni credente, la accoglie “con sé”, come parte viva della sua vita. Questo gesto manifesta l’intima unione tra la maternità di Maria e la missione di Cristo.

La Chiesa riconosce in Maria la Madre spirituale del popolo cristiano. Essa ha partecipato in modo unico all’opera redentrice del Figlio: «Ella ha cooperato con il suo amore alla nascita dei fedeli nella Chiesa» (cf. Lumen Gentium 61). Il suo “stabat” ai piedi della Croce è segno di fede incrollabile e di totale adesione al disegno divino, anche nel dolore più grande.

Dal costato trafitto di Gesù scaturiscono sangue e acqua (Gv 19,34), simboli dei sacramenti, in particolare dell’Eucaristia e del Battesimo. È dalla Croce che nasce la Chiesa, purificata e vivificata da questi doni.

Spunti di riflessione personale

  1. Ho mai accolto Maria nella mia vita come madre spirituale e guida verso Gesù?

  2. Come vivo la mia fede davanti alla sofferenza e al mistero della Croce?

Preghiera di oggi

O Maria, Madre addolorata, che sei rimasta fedele sotto la Croce, aiutami a non fuggire nei momenti di dolore. Donami la grazia di stare accanto a Gesù anche nel sacrificio, ed insegnami ad accoglierti come Madre. Accompagnami nel mio cammino di fede, perché ogni giorno sia un Sì d’amore al tuo Figlio. Amen.