Il sacramento della Confessione non è un elenco di peccati, detti per lavarsi la coscienza. È un qualcosa di molto più profondo.
La Confessione è uno dei sette sacramenti, e riveste una grande importanza nella vita di un fedele. Nel corso della nostra vita, non tutto è rose e fiori, anzi. Ci sono momenti di buio, in cui non si riesce a intravedere la luce, non si riesce a percepire la presenza di Dio.
Si avverte una profonda sensazione di solitudine, si smarrisce la via. E nel mentre ciò accade, il Signore non ci lascia mai soli, anche se può sembrare così. Uno dei modi per riconciliarsi con Nostro Signore, è proprio quello di confessarsi. Non è facile, per molti, e di scuse per evitare questo momento, se ne mettono tante.
«Non voglio raccontare i fatti miei al prete, che è un essere umano come me e pecca proprio come me», «Non vedo perché dovrei confessarmi, se poi ricommetto lo stesso peccato», o ancora «Mi vergogno». Di giustificazioni per non confessarsi se ne dicono tante, soprattutto a se stessi.
Eppure, confessarsi è una vera e propria liberazione, non solo dal peccato, ma anche dalle proprie miserie. Quando ci si confessa, ci si sente decisamente sollevati, e si avverte il perdono di Dio. Se si mette il cuore in ascolto, si potrà percepire quanto questo momento non sia una condanna, ma un modo, piuttosto, per non persistere più, in certi comportamenti.
Il peccato ci spegne, ed è come se una fitta nebbia scendesse all’interno della nostra anima. E non riusciamo più a vedere la verità, se non filtrata da milioni di scuse inconsce, per peccare ancora. Tutti pecchiamo, e Gesù lo aveva ben spiegato nel Vangelo, quando volevano lapidare la Maddalena, e Lui li ha fermati dicendo: «Chi è senza peccato, scagli la prima pietra».
Dire che tutti pecchiamo non è una giustificazione, ma è per spiegare che può succedere a chiunque, nei momenti di debolezza. Anche i più credenti.
La Madonna di Medjugorje rivela a Marija l’importanza della Confessione
Per liberarsi dai propri peccati, è importante confessarsi, ma più di tutto, impegnarsi a migliorare il proprio essere. Se si resta amanti del proprio peccato, anche solo in parte, non si potrà andare avanti.
Con la confessione ci si riconcilia con Dio e avviene un meraviglioso processo di purificazione dell’anima, che poi, però, deve necessariamente proseguire, ricordando le parole di Gesù:«Va’, e non peccare più».
La Regina della Pace, a Medjugorje, più volte, in base ai racconti dei vari veggenti, ha sottolineato l’importanza del sacramento della riconciliazione per riprendere il cammino verso Dio, nel migliore dei modi. Proprio alla veggente Marija Pavlovic, molto tempo fa, mentre pregava, apparve, per tre volte, l’immagine di un fiore.
Pavlovic svelò di questo particolare episodio, e riferendosi al fiore in questione disse:«La prima volta era meraviglioso, fresco, coloratissimo. Ed io ne ero felice! Poi ho visto lo stesso fiore chiuso, appassito, aveva perduto completamente la sua bellezza.
Ero triste! Ma, ecco una goccia d’acqua cadde sul fiore appassito ed esso subito riacquistò tutta la sua freschezza e il suo fulgore! Ho cercato di capire che cosa potesse significare per me questa visione, ma non ci riuscivo. Perciò decisi di chiederlo alla Madonna durante una delle Sue apparizioni».
La Gospa, secondo il racconto di Marija, le disse:«Il vostro cuore è come quel fiore. Ogni cuore è meraviglioso nella bellezza creata da Dio. Ma quando sopraggiunge il peccato, il fiore appassisce e il fulgore svanisce. Quella goccia caduta sul fiore per ravvivarlo, è il simbolo della Confessione».
Una metafora che rende perfettamente il senso e l’importanza che la Confessione riveste nella vita di un credente. Con questo sacramento si torna alla Luce, a una vita a colori, costellata dalla vicinanza al Signore e del Signore.
Vincere il peccato è fondamentale, e se impariamo ad allontanare le tentazioni e a essere disciplinati, discernendo da ciò che è bene e ciò che è male, sicuramente la strada verso il miglioramento interiore sarà più semplice.