In questa città è nascosto il primo dipinto della Madonna di Guadalupe (ma quasi nessuno lo sa)

Guadalupe, il primo dipinto è in questa città Guadalupe, il primo dipinto è in questa città
Guadalupe, il primo dipinto è in questa città(credit@Victoria Cardiel/EWTN News)-medjugorje.it
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Non tutti lo sanno, ma in un’antica chiesa si nasconde il primo dipinto della Madonna di Guadalupe. Ecco dove e la sua storia

Ci sono oggetti preziosi che resistono al tempo ma che in pochi conoscono. Eppure, da secoli, è sempre stato sotto i nostri occhi, ma come ha spiegato il parroco della chiesa in cui è custodito, padre Elio Lops, al primo dipinto della Madonna di Guadalupe, non è «mai stata data l’importanza che merita».

Lops è parroco della Chiesa di San Vitale, a Roma. Stiamo parlando dell’«unico luogo di culto del IV secolo rimasto intatto attraverso i secoli». È la chiesa cristiana più antica che si trova al centro della Capitale.

È incredibile come questa chiesa paleocristiana non sia molto nota ai turisti, ma in essa è presente il suddetto dipinto, che ha una doppia valenza: storica e religiosa.

Il primo dipinto della Madonna di Guadalupe è in questa antica chiesa romana: tutti i dettagli

L’immagine rappresentata in questo dipinto somiglia molto a quella che apparve alla tilma di San Juan Diego. Il miracolo occorse nel 1531, in Messico.

Guadalupe, il primo dipinto è in questa città
Guadalupe, il primo dipinto è in questa città-medjugorje.it

In un’intervista rilasciata ad ACI Prensa, il sacerdote ha spiegato che non vi sarebbero dubbi che il dipinto rappresenti la Madonna di Guadalupe. «Non c’è dubbio sulla sua identità», dice padre Elio, nonostante vi sua una piccola differenza nella posizione delle mani, e non ci sono quei raggi che di solito sono raffigurati attorno a Maria.

Il parroco spiega che «lo sguardo è lo stesso». Peraltro, sempre nel dipinto, continua padre Lops, c’è «la stessa cintura che simboleggia la maternità della Madonna e la grande luna crescente sotto i suoi piedi».

Il dipinto in questione è del 1550 circa, e l’opera è attribuita a Giovanni Battista Fiammeri, gesuita e artista della Capitale. L’uomo decorò l’intera chiesa, per il Giubileo del 1600.

Non vi sono documenti ufficiali, tuttavia, sull’origine del quadro, ma il parroco ipotizza che i missionari spagnoli, dopo aver fatto ritorno dal Messico, in seguito alle apparizione occorse a Guadalupe, nel 1531, tornano nella Capitale e portarono con sé degli schizzi, o comunque raccontarono di quanto era avvenuto in Messico.

Fiammeri, quindi, si sarebbe ispirato alle descrizioni fatte, per dipingere il quadro secondo gli indizi che gli avevano fornito. Peraltro, sotto la caravella c’è una caravella che rappresenta proprio il tragitto dei missionari alla volta del Nuovo Mondo. Si tratta di un dettaglio che nelle rappresentazioni di Guadalupe è rarissimo, ma comune nei primi contatti che intercorrevano tra Vaticano e Americhe.