Interrogarsi prima di pregare: perché è un passaggio fondamentale nella vita di un cristiano-medjugorje.it
Prima di pregare, è necessario porsi una serie di quesiti che portino fuori determinate verità. Ecco quali, nello specifico.
La preghiera è una delle priorità nella vita di un cristiano. «Pregare, pregare bene, pregare tanto», diceva Santa Gianna Beretta Molla. «Ogni grazia viene dalla preghiera», diceva Santa Faustina Kowalska.
Questa semplice e meravigliosa azione è un ponte che ci collega a Dio, ci consente di costruire un rapporto profondo con Lui. Quando preghiamo, abbiamo l’occasione non solo di indirizzare richieste a Nostro Signore, ma avere un dialogo interiore con Lui, e se ci mettiamo in ascolto, arriveranno le giuste risposte.
La preghiera è vitale per un cristiano, ed è un punto di forza, se fatta con il cuore e con reale fede: è in grado di sconfiggere il male, risolvere situazioni che in apparenza sembrano quasi impossibili da districare. Altra cosa importante, da non sottovalutare, è l’interrogarsi prima di pregare. Perché farlo?
Ci sono dei motivi ben precisi per cui farsi domande, prima di cominciare le orazioni. Domande che servono a comprendere meglio l’importanza di ciò che si sta facendo.
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma compiamo azioni meccaniche, come se in noi ci fosse una sorta di “pilota automatico”.
La preghiera, tuttavia, è un incontro personale con Nostro Signore, e non può essere fatta tanto per farla. Non è meccanica, ed è per questo che prima di recitarla, è necessario riflettere in modo che il dialogo con Dio sia più profondo, e porti frutti a livello spirituale. Pregare è connettersi a Dio, non farlo in modo automatico, senza sentirlo.
Come si può essere connessi a qualcuno, nel profondo, se non lo si vive davvero? Certo, possono esserci momenti di aridità spirituale, ma anche in questi casi, cercare la connessione è fondamentale, e soprattutto, invocare lo Spirito Santo di illuminarci, è altrettanto essenziale.
Prima di iniziare la nostra preghiera, chiediamoci perché lo stiamo facendo. Se ci rendiamo conto che è un qualcosa di meccanico, che lo stiamo facendo perché vogliamo solo ottenere una grazia ma senza affidarci a Colui che ha una visione completa delle cose, ripensiamo questo atteggiamento, e cerchiamo una connessione autentica.
Pregare è un atto di verità, e include anche l’essere aperti a risposte che non sono secondo la nostra volontà, che non sono quelle che vogliamo sentire. Interrogarsi significa chiedersi quanto si è disposti a lasciarsi trasformare dall’amore di Dio, a smussare quegli angoli più remoti e più resistenti alla sua Parola, e mettersi in ascolto.
Ascoltare e mettere in atto ciò che il Signore ci ispira di buono, perché Lui è il nostro punto di riferimento, in ogni situazione. Interrogarsi prima di pregare vuol dire rendere questo momento cruciale più puro, liberarsi dai meccanismi automatici. E infine, porsi davanti a Dio, in tutta la propria essenza e fragilità, dicendogli:«Signore, sono pronto ad ascoltare la tua Parola, a mettermi in discussione, sto cercando verità».