La cura della Terra: Papa Leone, il messaggio e la Messa per la custodia della Creazione

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Papa Leone e l'eredita sul creato di Francesco - www.medjugorje.it
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L’eredità di Papa Francesco e la sua piena e concreta attenzione per il Creato, è stata accolta anche da Papa Leone XIV, che ha portato a conclusione alcuni passi del suo predecessore.

Il prossimo 9 luglio, infatti, sarà celebrata la prima Santa Messa per la custodia del creato e sarà utilizzato un formulario appositamente creato per l’occasione. Ma c’è di più: Papa Leone, per il prossimo 1 settembre, ha promulgato un messaggio ben preciso.

Per la giornata di preghiera per la cura del creato, il Pontefice ha ricordato che non è più il tempo delle sole parole, ma che è necessario passare ai fatti concreti. Cerchiamo di capire insieme.

Papa Leone riprende il messaggio di Francesco

La Terra: qualcosa che dobbiamo salvaguardare e, allo stesso tempo, curare. È la nostra casa comune, come la definiva Papa Francesco e, oggi, il suo successore Leone ha preso le redini in mano di quello che Bergoglio aveva lasciato in sospeso. Curare il creato a partire anche dalla preghiera, ma soprattutto “dal passare dalle parole ai fatti”.

È questo il perno principale del messaggio del Pontefice per la Giornata di Preghiera per la cura del Creato, indetta per il prossimo 1 settembre. Non usa mezzi termini Papa Leone anzi: il messaggio, dedicato al tema “Semi di pace e di speranza” (che era stato scelto proprio da Francesco) si collega perfettamente al Giubileo che la chiesa stessa sta vivendo.

Leone pone la sua attenzione, e lo fa per ciascuno di noi, verso quella terra e quelle parti del mondo che, a poco a poco, si stanno sempre di più impoverendo: “Imperversano deforestazione, inquinamento, perdita di biodiversità a causa dell’ingiustizia, della diseguaglianza, dell’avidità e della violazione del diritto internazionale e dei diritti dei popoli. La nostra terra sta cadendo in rovina” – scrive il Papa.

L’attenzione alla terra che “sta andando in rovina”

Non solo la terra che si avvia alla distruzione ma anche la sofferenza di quei popoli che, proprio nelle zone colpite da deforestazioni e non solo, come le comunità indigene, stanno affrontando: “[…] In queste dinamiche, il creato viene trasformato in un campo di battaglia per il controllo delle risorse vitali, come testimoniano le zone agricole e le foreste divenute pericolose a causa delle mine, la politica della ‘terra bruciata’, i conflitti che scoppiano attorno alle fonti d’acqua, la distribuzione iniqua delle materie prime, penalizzando le popolazioni più deboli e minando la stessa stabilità sociale” – continua Leone.

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Cura della terra, al centro del suo pensiero – www.medjugorje.it

Cosa chiede il Papa a tutti i credenti? “[…] Per i credenti, in più, è un’esigenza teologica, che per i cristiani ha il volto di Gesù Cristo, nel quale tutto è stato creato e redento. In un mondo dove i più fragili sono i primi a subire gli effetti devastanti del cambiamento climatico, della deforestazione, e dell’inquinamento, la cura del creato diventa una questione di fede e di umanità” – spiega ancora.

E sarà proprio il prossimo 9 luglio, come dicevamo all’inizio, che Leone XIV presiederà una messa a Castel Gandolfo, nel “Borgo Laudato sì” (come voluto da Francesco) e utilizzerà, per la prima volta, il nuovo formulario di orazioni per la Messa “per la custodia della Creazione”.