Lì, dove la criminalità organizzata ha messo in ginocchio molte comunità, emerge la figura di un uomo che ha deciso di opporsi a questo stato di cose: Sergio Omar Sotelo Aguilar.
Sacerdote della Società di San Paolo e giornalista, ha dedicato la sua vita a combattere la corruzione e la violenza nel suo paese attraverso un approccio unico che unisce la fede e l’informazione. La sua missione è chiara: “Sacerdozio e giornalismo sono dimensioni affini. Entrambe si impegnano a proclamare la verità e a ricordare che la verità ci rende liberi”.
L’impegno di Sergio Omar Sotelo Aguilar
Sergio ha fondato il Centro cattolico multimediale e l’Agenzia multimediale delle comunicazioni più di vent’anni fa, con l’intento di fornire una voce a chi non ce l’ha e di denunciare le ingiustizie perpetrate dai cartelli della droga. La criminalità organizzata ha reso il Messico uno dei paesi più pericolosi al mondo, occupando il 126° posto su 180 nella classifica della corruzione. La sua attività giornalistica è diventata un faro di speranza per molte comunità oppresse.
- Rischi e minacce: L’impegno di Sotelo Aguilar non è privo di rischi. La sua esposizione al pericolo è aumentata nel corso degli anni, specialmente dopo aver realizzato cortometraggi come “Hermano Narco”, che esplorano la vita e le atrocità dei narcotrafficanti. Questo lavoro gli è valso premi e riconoscimenti, ma anche minacce e intimidazioni da parte dei potenti signori della droga.
- Determinazione: “Alcuni hanno mostrato insoddisfazione per il nostro lavoro e ho subito molestie gravi che mi hanno preoccupato”, confida. Nonostante ciò, la sua determinazione a continuare la sua missione è incrollabile: “La nostra missione vale la pena e quindi continuiamo a lavorare con grande fede e gioia”.
Il ruolo del giornalismo nella lotta contro la criminalità
Il silenzio e l’omertà sono i nemici più insidiosi nella lotta contro la criminalità. Sotelo Aguilar sottolinea che mantenere le comunità nell’ignoranza e nel silenzio permette alla criminalità di prosperare. “Mantenere nel silenzio i luoghi in cui si compie il malaffare vuol dire diffondere la paura utile per implementare la narco-cultura, la narco-economia e la narco-politica”, afferma. È un messaggio forte e chiaro: la verità deve essere portata alla luce, e il giornalismo ha un ruolo cruciale in questo processo.
La Chiesa, secondo Sotelo, deve essere attivamente coinvolta nella denuncia della violenza che colpisce non solo i cittadini, ma anche i sacerdoti e le istituzioni ecclesiali. Negli ultimi quindici anni, il suo lavoro ha ricevuto riconoscimenti da diverse organizzazioni nazionali e internazionali, che hanno certificato il grave problema della violenza nel paese. Il Messico è diventato uno dei luoghi più pericolosi al mondo per esercitare il sacerdozio, con numerosi sacerdoti vittime di attacchi e minacce.

La missione del centro cattolico multimediale
Il Centro cattolico multimediale, sotto la direzione di Sotelo, ha prodotto oltre 100.000 articoli, editoriali e reportage, tutti con un forte focus sulla missione di informare la società in modo veritiero. “La Chiesa deve essere fonte e non oggetto d’informazione”, sostiene. Questa filosofia guida il lavoro del centro, che non si limita a riportare i fatti, ma cerca di analizzare i fenomeni sociali e culturali che influenzano la vita della Chiesa in Messico.
La situazione nel paese è complicata: dal 2018 al 2024, 47 giornalisti sono stati assassinati, e molti altri sono stati intimiditi o silenziati. Nonostante la crescente violenza e la corruzione, Sotelo non si lascia intimidire. “Il mio desiderio di essere una voce per coloro che non hanno voce è più forte della paura”, afferma. È convinto che continuare a denunciare le ingiustizie sia essenziale, proprio come la Chiesa svolge un ruolo cruciale per la pacificazione attraverso il dialogo e programmi di aiuto alle vittime delle violenze.
In questo contesto così difficile, la figura di Sergio Omar Sotelo Aguilar rappresenta una luce di speranza. La sua dedizione alla verità e alla giustizia è un esempio per molti, non solo in Messico ma in tutto il mondo. La sua missione va oltre il semplice giornalismo; è un’azione profetica che cerca di ispirare una società a non rimanere in silenzio di fronte alle ingiustizie.
Il lavoro di Sotelo e della sua equipe al Centro cattolico multimediale è la testimonianza di quanto possa essere potente la combinazione di fede e informazione. In un paese segnato dalla paura e dalla violenza, la loro voce continua a risuonare, impegnata a svelare la verità e a portare alla luce le storie di chi è stato colpito dalla criminalità organizzata. Questa lotta per la giustizia è una battaglia quotidiana, ma è anche un segno di speranza per un futuro migliore.