La mistica è “un dono divino”. Ma riconoscere gli eventi soprannaturali non è facile

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Nel convegno sulla mistica si è parlato della libertà dello Spirito e della difficoltà di riconoscere i fenomeni soprannaturali.

Nel corso del convegno ‘La mistica. I fenomeni mistici e la santità’, organizzato dal Dicastero delle Cause dei Santi nell’aula magna della Pontificia Università Urbaniana, sono stati toccati diversi temi molto interessanti che hanno appassionato i presenti. Nella seconda giornata dell’evento si è parlato soprattutto su come il misticismo possa avere oggi anche una funzione ‘terapeutica’ in un mondo dove l’attenzione e la sensibilità verso Dio appaiono in brusco calo.

Victor Manuel Fernandez, cardinale prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha illustrato quali sono le norme utilizzate dal Dicastero stesso per il discernimento dei presunti fenomeni soprannaturali. Fernandez si è soffermato sulla ‘libertà dello Spirito’ che sceglie di manifestarsi come vuole, comprese le apparizioni e le visioni.

Sempre il cardinale ha poi chiarito che nell’ultimo mezzo secolo ci sono stati circa 3.500 casi di beatificazione e canonizzazione, ma solo 3 o 4 dichiarazioni di soprannaturalità: quest’ultime, inoltre, non danno comunque la certezza dell’autenticità dell’evento. I fedeli sono quindi liberi di credere o meno a questi presunti eventi divini: in molti casi sono sorti santuari e altre iniziative di carattere spirituale senza alcun riconoscimento ufficiale.

Terapeutica e incompatibile con l’occultismo: la mistica torna centrale

Un’attenzione molto elevata, quella del Dicastero, principalmente per distinguere il più possibile fenomeni soprannaturali da eventi creati ad arte per lucrare o esercitare dominio sulle persone. Nel corso del convegno ha poi preso la parola don Luca Ezio Bolis, docente di Storia della Spiritualità e Teologia spirituale, che ha paragonato l’esperienza mistica al piacere che si prova nel gustare il cibo.

Victor Manuel Fernandez
Terapeutica e incompatibile con l’occultismo: la mistica torna centrale – Mejdugorje.it (Screen YouTube)

Sempre Bolis ha poi posto l’accento su come la mistica stia ritrovando oggi un ruolo centrale anche grazie alle sue capacità terapeutiche, specialmente in un periodo così complicato come quello che sta vivendo il mondo. La mistica, aggiunge il docente, è un vero e proprio dono divino che nulla può avere a che fare con chiaroveggenza, occultismo, magia e irrazionalità.

La seconda giornata del convegno sulla mistica si è poi conclusa con l’intervento di monsignor Fabio Fabene, segretario del Dicastero per le Cause dei Santi, che ha voluto evidenziare come la teologia e la mistica siano capaci di farsi luce a vicenda. Fabene ha aggiunto che senza il Creatore la creatura “non può che svanire“, precisando che il rapporto di amore con Dio “deve concretizzarsi nell’amore fraterno“.