La "santa regina" Matilde - www.medjugorje.it (photo: risveglio duemila)
Quando pensiamo ai Santi, è spontaneo che alla mente ed alla memoria ci ritornino soprattutto quelli più recenti, come ad esempio Padre Pio o anche San Bartolo Longo.
Dobbiamo tenere presente, però, che la Chiesa ha più di 2000 ani di storia e tantissimi sono i Santi proclamati tali, per le loro virtù e per la loro importanza, anche proprio nei primissimi secoli della Chiesa stessa. La Santa, di cui oggi, è la ricorrenza, appartiene proprio a questo gruppo.
Una donna, una santa che riceve un dono particolare dagli angeli, da riportare poi alle sue consorelle. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Oggi, 19 novembre, la Chiesa fa memoria di Santa Matilde di Ringelheim, una donna che è stata prima moglie e regina e poi, dopo esser rimasta vedova, una monaca, dando così una svolta radicale e completa alla sua esistenza. Matilde è stata la moglie di Enrico l’Uccellatore, quindi duchessa di Sassonia e, successivamente, regina dei Franchi orientali. Vissuta nel pieno dell’anno 900 d.C., dopo esser rimasta vedova, decide di dedicare la sua vota completamente al Signore, ritirandosi nell’abbazia di Quedlinburg, luogo da lei stessa fondato.
Di nobili origini, nacque in Vestfalia e, ancora giovanissima, fu data in moglie a soli 13 anni, come abbiamo detto, ad Enrico l’Uccellatore. la sposò dopo aver ripudiato la sua prima moglie, diventata poi suora anche lei. Dal loro matrimonio nacquero ben 5 figli, fra cui Ottone I di Sassonia, diventato poi re degli Italici, e Bruno I detto “il Grande”, diventato arcivescovo di Colonia.
Quel che stupì tutti è che, nonostante fosse una regina, si occupò sempre di opere di carità nel corso del suo regno, tanto da far costruire ospedali per curare i poveri e gli ammalati ma, soprattutto, fece erigere diverse abbazie, fra cui proprio quella di Quedlinburg, dove lei stessa si ritirerà fino alla fine dei suoi giorni.
Matilde vive la sua vita, anche se da regina, con un carattere monacale mai visto prima. Pur non riuscendo a dedicare tutto il tempo alle sue opere di carità, non trascurerà mai la preghiera, arrivando anche a pregare durante la notte.
Quando suo figlio Ottone, designato dal padre come suo successore, divenne re, la stessa Matilde reggerà il trono nel breve periodo di passaggio da padre in figlio. Stando alla storia, si dice che la vita in monastero le fu quasi come imposta dalla sua stessa famiglia per impedire che ella stessa consumasse il patrimonio di famiglia in opere di carità. Trascorrerà gli ultimi suoi anni di vita in monastero e, il giorno della sua morte, già erano in molti a chiamarla “la santa regina”.
Non solo un profondo cammino di conversione interiore ma anche un dono arrivatole dagli stessi angeli, i quali si racconta le abbiano insegnato alcuni canti celestiali che ella stessa, poi, riportò ed insegnò a sua volta alle sue consorelle del coro monastico.