La rivoluzione è iniziata: non veniamo a impegnarci in politica ma a proclamare il Vangelo

Menu Medjugorje Dinamico
Cristo al centro della vita, della Chiesa e dell’Europa. Con un manifesto nato dal cuore ferito ma ardente di una generazione, parte un’iniziativa che unisce Roma, Santiago e Gerusalemme in un cammino di pellegrinaggio, evangelizzazione e rinascita Cristo al centro della vita, della Chiesa e dell’Europa. Con un manifesto nato dal cuore ferito ma ardente di una generazione, parte un’iniziativa che unisce Roma, Santiago e Gerusalemme in un cammino di pellegrinaggio, evangelizzazione e rinascita
Giovani in preghiera (www.medjugorje.it)
Canale WhatsApp Iscriviti subito!
Canale Telegram Iscriviti subito!

In un’epoca segnata da incertezze, crisi d’identità e conflitti globali, migliaia di giovani cattolici europei si alzano in piedi per proclamare che c’è un’altra via: quella della fede, della speranza e dell’amore.

Il loro messaggio non è ideologico, ma profondamente spirituale: Cristo al centro della vita, della Chiesa e dell’Europa. Con un manifesto nato dal cuore ferito ma ardente di una generazione, parte un’iniziativa che unisce Roma, Santiago e Gerusalemme in un cammino di pellegrinaggio, evangelizzazione e rinascita. È la voce di chi sogna e crede, nonostante tutto.

 Un progetto nato dal cuore dell’Europa

È il 2 luglio in Vaticano quando viene ufficialmente presentata un’iniziativa senza precedenti: un progetto spirituale guidato dai giovani europei con l’obiettivo di rimettere Cristo al centro della propria esistenza e dell’anima del continente. Tutto ha origine da un’intuizione del vescovo spagnolo Mikel Garciandía, che due anni fa ha iniziato a costruire una rete ispirata ai santuari di San Michele in Europa. L’idea inizialmente legata al Giubileo del 2025 si è trasformata in qualcosa di più grande, con uno sguardo rivolto al Giubileo della Redenzione del 2033, da celebrare a Gerusalemme.

Il progetto, sostenuto da più voci ecclesiali tra cui l’episcopato spagnolo, l’arcidiocesi di Santiago de Compostela e il Vaticano, invita i giovani ad aprirsi al pellegrinaggio, alla guarigione interiore e alla missione evangelizzatrice. “Roma 2025, la Via di Giacomo 2027, Gerusalemme 2033” non è solo uno slogan, ma un vero e proprio percorso per l’anima, rivolto anche a chi non crede ma è in ricerca di senso.

Fulcro dell’iniziativa è il Manifesto scritto da migliaia di giovani europei: un documento che nasce non da strategie politiche, ma da un’autentica sofferenza e dal desiderio di riscatto. Come ha spiegato il portavoce Fernando Moscardó, il Manifesto è un atto di fede che proclama: “Cristo è vivo, la Chiesa è casa, l’Europa può riscoprire la sua anima”. Durante la conferenza stampa, i promotori hanno sottolineato che non si tratta di un’iniziativa politica, ma di una rivoluzione spirituale che pone il Vangelo al centro.

Il documento sarà disponibile online, sul sito ufficiale del progetto Journey to Redemption 2033 (J2R2033), e potrà essere sottoscritto da chiunque si senta parte di questa voce collettiva. Con la benedizione e il sostegno di figure autorevoli come padre Antonio Ammirati e il cardinale Pizzaballa, i giovani sono invitati a intraprendere un cammino che possa diventare una testimonianza visibile e gioiosa nel cuore del Vecchio Continente.

essere pellegrini significa mettersi in cammino con Cristo
Giovani in pellegrinaggio (www.medjugorje.it)

Pellegrinaggio, spiritualità e ritorno alle radici

L’iniziativa ha una chiara dimensione religiosa. Monsignor Graziano Borgonovo del Dicastero per l’Evangelizzazione ha ricordato che essere pellegrini significa mettersi in cammino con Cristo, proclamando il Vangelo nella quotidianità. L’arcivescovo Paolo Giulietti ha ribadito la necessità di restituire ai luoghi di pellegrinaggio la loro autentica spiritualità, troppo spesso soffocata dal turismo e dal consumismo.

L’arcivescovo Prieto Fernández ha rievocato le parole profetiche di San Giovanni Paolo II: “Europa, sii te stessa”, esortando a riscoprire le radici cristiane come bussola per il futuro. Monsignor Marco Gnavi, parroco a Santa Maria in Trastevere, ha espresso fiducia nell’entusiasmo giovanile: “In un mondo disperato, pieno di conflitti, è importante avere uno sguardo che vada oltre. Questo evento sarà una stazione di grazia e gioia”.

In un tempo di disorientamento, i giovani della fede scelgono di non restare in silenzio. Si mettono in cammino con la Croce nel cuore, alzando lo sguardo verso un orizzonte di speranza. La rivoluzione è davvero cominciata.