La santità in cucina: chi sono i Santi che ne hanno tratto bene per lo spirito

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Anche in cucina, si può diventare santi - www.medjugorje.it
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In cucina…tutti possono diventare Santi. No, non è una sciocchezza o una frase gettata lì tanto per dire: è un qualcosa che è capitato anche a dei santi di cui stiamo per parlarvi ora.

Non sembra facile portare, proprio in una delle stanze più frequentate della casa, il concetto di Santità, così come lo è anche in un convento. Ma questi tre Santi ne sono davvero l’esempio, anche per i nostri giorni.

Vediamo insieme di chi si tratta e, per quale motivo, sono riusciti in questo loro intento.

Un’azione quotidiana…di spirito

Guardare alla santità, anche quando si è ancora in vita, è un qualcosa che ci hanno insegnato in molti: da Padre Pio, a Carlo Acutis…giusto per citare i due santi a noi più vicini in questo secolo. Ma è necessario dire che ce ne sono tantissimi altri, forse meno conosciuti di quelli citati, ma che hanno vissuto a pieno la santità anche nelle loro azioni di vita quotidiana.

La santità che arriva anche in cucina: sì, e sono proprio tre santi che ce ne danno l’esempio concreto. Da domani, quando ci metteremo ai fornelli, anche per cucinare un semplice uovo fritto, ecco che questi uomini e donne di Dio ci torneranno alla mente e saranno nostro esempio, anche per questa azione che, tutti i giorni, facciamo, quanto per noi stessi quanto anche per i nostri cari: cucinare.

Ma chi sono questi santi? Partiamo dalla prima: Santa Marta. Insieme alla sorella Maria ed al fratello Lazzaro, sono gli amici più cari di Gesù. Nel Vangelo, Marta è descritta come colei che si affanna a servire Gesù e i suoi discepoli quando vanno in visita a casa sua, a discapito della sorella Maria che, invece, accetta di sedersi ad ascoltare le parole del Signore.

Santa Marta è stata la prima fra questi

Apparentemente, Marta è stata indicata come “la donna indaffarata”, ma non è così: è la donna della carità, cucinava non solo per la sua famiglia, ma anche per Cristo stesso, servendolo come meglio poteva. Questo ci fa capire come anche preparare un pasto semplice, possa essere motivo di “preghiera in azione”.

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Uno di questi è San Lorenzo – www.medjugorje.it (photo: vatican news)

Il secondo di questi santi è San Lorenzo. La sua carità e il suo zelo verso i poveri, è oggi indicato anche come il patrono dei cuochi e degli chef. Ma perché questo? La tradizione narra che, al momento del suo martirio, fu letteralmente arrostito su una griglia e, con notevole coraggio, gridò ai suoi carnefici: “Giratemi, sono cotto da questa parte”.

La sua profonda fede e il suo affidarsi completamente a Dio anche nel momento più duro e difficile della sua vita. La terza santa è Santa Ildegarda, badessa e nota per aver tramandato e scritto, anche per le generazioni future quali erano le proprietà curative del cibo. Consigliava pane di farro, erbe aromatiche e persino biscotti con noce moscata, cannella e chiodi di garofano per rafforzare lo spirito, e non erano pochi i fornai che seguivano le sue ricette.

Tutto questo ci fa capire come, anche dal cucinare, si possa trarre un piccolo benefico di preghiera e rafforzare anche la nostra anima ed il nostro spirito.