Dio non ti dirà mai di odiare qualcuno. Questo principio, profondamente radicato nella tradizione cristiana, trova conferma nelle parole di Gesù: “Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano” (Matteo 5:44).
L’insegnamento evangelico pone l’amore al centro della vita cristiana, chiamando ogni credente a rifiutare l’odio e a praticare la misericordia anche verso coloro che si mostrano ostili.
L’odio non viene da Dio
Dio è amore (1 Giovanni 4:8) e tutto ciò che proviene da Lui è orientato al bene, alla pace e alla riconciliazione. Se una voce interiore o esteriore incita all’odio verso qualcuno, non può avere origine divina. Il male cerca sempre di insinuarsi nel cuore umano, alimentando divisioni, rancori e inimicizie, ma il cristiano è chiamato a riconoscere queste tentazioni e a respingerle con la forza della fede.
Non significa ignorare il peccato o chi compie il male, ma distinguere chiaramente la persona dalle sue azioni. La Chiesa insegna che il peccato va riprovato, mentre il peccatore deve essere amato e accolto con misericordia, nella speranza della sua conversione. Anche Dio odia il peccato, ma non cessa mai di amare la persona, desiderando la sua salvezza.
Il comandamento di amare i nemici e pregare per chi perseguita è tra i più difficili da mettere in pratica. Nella logica umana, è naturale rispondere all’offesa con l’ostilità. Tuttavia, Cristo invita a rompere questo circolo vizioso con il perdono e la carità. Amare il nemico non significa approvare il male che compie, ma riconoscere in lui una creatura di Dio, un’anima che può essere redenta. La preghiera per i persecutori è un atto di fiducia nella potenza della grazia divina, capace di trasformare anche i cuori più induriti.

L’esempio di Cristo e dei santi
Gesù stesso è il modello perfetto di questo amore incondizionato. Sulla croce, mentre subiva ingiustizie e sofferenze atroci, non ha maledetto i suoi carnefici, ma ha pregato per loro: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:34). Questo atteggiamento di perdono ha ispirato innumerevoli santi nel corso della storia della Chiesa. San Francesco d’Assisi, Santa Teresa di Calcutta e molti altri hanno testimoniato con la loro vita la vittoria dell’amore sull’odio. Questi esempi ci ricordano che il Vangelo non è una teoria astratta, ma una chiamata concreta alla santità attraverso la carità attiva.
Nel mondo di oggi, segnato da conflitti, divisioni e rancori, l’insegnamento di Cristo rimane più attuale che mai. Il cristiano è chiamato a essere strumento di pace, rifiutando ogni forma di odio e promuovendo la riconciliazione. Ciò non significa rinunciare alla verità o accettare il male, ma affrontarlo con la forza dell’amore e della giustizia. La preghiera, i sacramenti e la vita comunitaria sono aiuti preziosi per mantenere il cuore puro da sentimenti negativi e rimanere ancorati alla volontà di Dio. Solo con la grazia divina possiamo davvero amare come Cristo ci ha insegnato.
La voce di Dio non ci inciterà mai all’odio, perché Dio è amore e ci chiama a seguirlo sulla via della carità e del perdono. Amare i nemici e pregare per loro è un comandamento che distingue il vero cristiano e lo rende testimone autentico del Vangelo. In un mondo assetato di pace, scegliere l’amore al posto dell’odio è l’unica via per costruire un futuro secondo il cuore di Dio.