La preghiera continua a Gaza nonostante le bombe - www.medjugorje.it (frame video Padre Romanelli)
I venti di guerra continuano a soffiare sempre più inquietanti sulla Terra Santa, ma ciò che non si affievolisce mai è la fede e la preghiera, come dimostra anche un video.
Padre Gabriel Romanella, parroco di gaza, ha postato sui social un video che dimostra come la presenza del Signore sia sempre fissa e costante anche sotto il rumore delle bombe. Un luogo di pace in tanta desolazione.
Un video che ha fatto capire come la pace sia presente anche dove meno ce lo aspettiamo, anche se, proprio fuori da quelle mura, c’è l’inferno.
La pace: una parola così piccola ma tanto difficile da attuare e da mettere in pratica. I venti di guerra soffiano sempre più forti nelle zone della Terra santa tanto che ci si senti minacciati anche in quelli che sono i luoghi di fede. Non dimentichiamo l’attacco, qualche mese fa, alla chiesa cattolica di Gaza, guidata da padre Gabriel Romanelli, da parte dell’artiglieria israeliana.
Dal canto loro, l’operazione fu giustificata come un errore, ma sono davvero in pochi coloro che ci hanno creduto. Qualche mese dopo, precisamente nella giornata di ieri, proprio padre Romanelli ha dimostrato, ancora una volta, attraverso un video, come anche la quiete della preghiera sia stata interrotta in modo brusco e repentino da quelli che sono i rumori delle bombe che cadono ed esplodono ininterrottamente anche fuori le mura della sua chiesa.
Quella chiesa che non è solo un luogo di preghiera fisso e costante, ma p anche un luogo di rifugio, indistintamente, per tutti i cittadini di Gaza che chiedono aiuto, riparo, sostegno perché non hanno più nulla. Di qualsiasi religione essi siano, padre Gabriel accoglie tutti e, per quanto può, cerca di aiutare tutti.
Ma questo video, di pochi secondi, ci fa capire come il rumore delle bome sia così assordante da oltrepassare anche coloro che sono in chiesa a pregare. Nonostante tutto, però, la preghiera non si interrompe anzi, continua incontrastata al di là di tutto, perché anche la preghiera è pace. Un momento che, purtroppo però, a poco è servito visto che proprio nella tarda serata di ieri, Israele ha definitivamente invaso, e in modo massiccio, Gaza City.
Video: Facebook/ Padre Gabriel Romanelli
Stando alle primissime informazioni, il tutto è iniziato poco prima della mezzanotte, quando i tank israeliani sono penetrati e, al tempo stesso, si sono uditi anche diversi colpi di artiglieria. Bombe e droni dall’alto. Il bilancio, al momento, è di circa 40 morti fra i civili ad oggi mentre ieri ne sono stati circa 62.
Le bombe che sono cadute poche ore prima accanto alla chiesa di Padre Gabriel ci fanno capire che, nonostante tutto, la preghiera c’è sempre, Dio è presente anche in mezzo a quell’inferno di fuoco e fiamme…anche se l’uomo, dall’altro lato, non lo capisce e vi preferisce la guerra alla pace.