Perchè i Papi parlano più lingue? - www.medjugorje.it
Pensare che un Papa possa parlare diverse lingue per riuscire a comunicare con quante più persone possibili, non è una cosa da poco. E questo, anche Papa Leone lo sa.
Siamo stati abituati, anche con il suo predecessore Francesco, a papi poliglotti che, oltre alla loro lingua natia, ne conoscessero almeno altre due. Ma non è una questione sono degli ultimi due Pontefici che abbiamo avuto.
Anche i loro predecessori avevano il dono quanto anche la capacità di saper parlare più lingue. Scopriamo insieme questa piccola curiosità.
Sappiamo bene che la lingua madre di Papa Leone è l’inglese, visto il suo essere nativo degli Stati Uniti: ma in realtà ne conosce (e ne parla anche altre), come ad esempio lo spagnolo ed il portoghese (che gli sono molto servite quando è stato vescovo in Perù), ma anche il francese e l’italiano. E lo sappiamo bene: basta ascoltare le sue udienze per vedere come, dalla lingua ufficiale con la quale legge i suoi testi (l’italiano), passi velocemente e fluentemente a frasi in inglese e spagnolo per farsi comprendere da tutti.
L’attenzione alla lingua parlata dal Pontefice è stata posta, però, durante l’udienza del giubileo dei seminaristi, avutasi qualche giorno fa. In questa occasione, Papa Prevost, nonostante il suo discorso fosse preparato in italiano, ha voluto esprimersi con qualche parola in spagnolo, iniziativa accolta con entusiasmo da tutti i presenti.
Dobbiamo però dire che anche il suo predecessore Francesco parlava più lingue. Dalla sua lingua madre, lo spagnolo, all’italiano quale lingua delle sue origini, con anche qualche frase in dialetto piemontese e, ogni tanto, anche qualche parolina di inglese e tedesco.
Ma andando ancora indietro, il must have lo aveva nelle sue mani San Giovanni Paolo II che è stato definito il papa con la più ampia conoscenza linguistica degli ultimi tempi. Infatti, oltre alla lingua polacca, conosceva e parlava molto bene anche altre lingue come l’italiano, lo spagnolo, il francese, il tedesco, l’inglese e, ovviamente, anche il latino.
La sua capacità comunicativa, anche con scioltezza e padronanza, arrivava anche al russo, allo slovacco ed all’ucraino. Cosa che, però, maggiormente colpì tutti fu quando, in occasione del Messaggio Urbi ed Orbi della Pasqua del 1997, salutò i fedeli in 57 lingue diverse. Un vero e proprio record che, sempre lui, superò nel 2003, sempre in occasione di un messaggio al mondo intero, salutando tutti in ben 62 lingue diverse.
Un vero e proprio dono dello Spirito Santo, lo stesso che venne dato il giorno di Pentecoste a tutti gli apostoli nel cenacolo.
Video: Instagram/Vatican News