L’importanza della gratitudine nella vita di un credente: quando nulla è scontato

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Rendere grazie a Dio è fondamentale, è un passaggio che agisce da rinforzo del nostro Credo. Dare tutto per scontato è un errore, ecco perché

Grazie. Una parola tanto semplice da scrivere, eppure così difficile da dire. E non si tratta di quel grazie di circostanza che spesso esce dalle nostre bocche, ma che si perde nel vuoto dell’aria. Ciò di cui si parla è qualcosa di molto più profondo, ossia la gratitudine vera, quella che viene dal cuore.

Sin da piccoli, per educazione, ci viene insegnato a ringraziare, ed è un insegnamento evergreen, più che giusto. Quello che, tuttavia, dimentichiamo, da adulti, in particolare, è il ringraziare con tutta l’anima. E soprattutto, ringraziare Dio, dal profondo di noi stessi.

Non sempre questo avviene, perché capita di dire un grazie senza quel fervore che Dio tanto ama, perché Lui ci ama. E tutto ciò che ci dà ogni giorno, in primis la vita, è un gesto d’amore nei nostri confronti. Dio è tutto amore, ci lascia liberi di pensare, agire, respirare, non ci giudica. Vive dentro di noi, anche in quegli angoli dell’anima che talvolta ignoriamo.

A volte, è necessario chiederci se la nostra, da cristiani quali ci professiamo, è una gratitudine di circostanza, o è perché davvero sentiamo il suo amore avvolgerci.

Perché rendere grazie a Dio è essenziale per rafforzare la nostra fede

Quando facciamo un bilancio della nostra esistenza, può accadere che ci accorgiamo della presenza di mancanze, in una determinata area. E a volte, può succedere che non ci vengano in mente cose per cui essere grati a Dio. Anzi, a volte, in quei momenti di nebbia, esce fuori la nostra ingratitudine.

L'importanza della gratitudine
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Se pensiamo al Vangelo, notiamo come Gesù, prima di operare miracoli, rende grazie al Padre. Lo fa quando compie il miracolo dei Pani e dei Pesci («Gesù prese i pani, rese grazie e li distribuì alla folla»), oppure prima di resuscitare Lazzaro («Padre, ti rendo grazie, perché mi hai ascoltato»).

Lo fa durante l’Ultima CenaPrese il calice rese grazie e lo diede loro...). Da qui, si comprende bene l’importanza di ringraziare Dio, che si collega poi strettamente anche all’avere fede in Lui. Concentrarsi su ciò che non abbiamo, è un errore.

Sta a noi avere fede, impegnarci per ciò che vorremmo nella nostra vita. Pregare, disporre il nostro cuore a ricevere, è molto importante. Simbolico è anche il passo del Vangelo in cui Gesù guarisce dieci lebbrosi, ma soltanto uno, torna a ringraziarlo.

Qui Gesù mette in evidenza quanto sia importante dire grazie a Dio. Quando alla sera, dunque, ci corichiamo, e prima di lasciarci andare tra le braccia di Morfeo pensiamo alla giornata, riflettiamo su tutto ciò che il Signore ha fatto per noi.

E di sicuro, troveremo mille motivi per dirgli grazie, cercando di trovare anche nelle cose negative, insegnamenti che possono portarci a crescere.

In una delle sue lettere, San Paolo disse:«Pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio, in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito». 

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