Lo bevi ogni mattina a colazione, ma sai qual è la sua storia?

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Quali sono le origini del cappuccino? - www.medjugorje.it
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Non tutti conoscono, e forse nemmeno la immaginano, l’origine di una delle bevande che va per la maggiore, soprattutto al mattino a colazione.

Essa è legata a un frate cappuccino, da cui deriva il nome stesso. Una bevanda che, specie chi fa colazione al bar, tutte le mattine richiede. Ma ci siamo mai posti la domanda: chi l’ha inventata? O meglio: da dove potrebbe derivare il suo nome?

Il tutto nasce grazie ad un frate, tale Marco D’Aviano. Il suo nome forse può non dirci nulla, ma in realtà ha molto a che fare col cappuccino. Scopriamo insieme il perché.

Il cappuccino: ecco da dove ha origine

È una delle bevande più richiesta, specialmente al mattino: lui è il cappuccino, il mix perfetto fra latte e caffè, accompagnato dalla sua inconfondibile schiuma. In Italia è la bevanda che prendiamo prevalentemente al mattino ma, in altre parti del mondo, il cappuccino può essere preso anche durante la giornata.

La sua storia? Davvero si parla solo di abbinamento di latte e caffè o, a questo, possiamo anche affiancarci dell’altro? C’è molto di più e la storia si unisce anche a quella di un frate dell’ordine dei cappuccini. E non è stato solo un caso.

La storia è stata approfondita su di un articolo comparso sul “National Catholic Register” da parte di una giornalista francese. La stessa ha ricostruito e trovato il legame fra questa bevanda e un frate, Marco d’Aviano. Il religioso si chiamava Carlo Domenico Cristofori ed era nato il 17 novembre 1631 ad Aviano, vicino Venezia.

E fin qui, nulla di particolare. Ma cosa c’entra la storia del cappuccino in quanto bevanda? Il religioso, nel corso della sua vita, ha contribuito alla conversione di molti cuori, ma l’unione con la creazione del cappuccino vede diverse versioni.

Una storia che va approfondita

La prima, è quella strettamente legata alla battaglia di Vienna: “La teoria più diffusa è che dopo la presa dell’accampamento turco, al termine della battaglia, i soldati imperiali hanno trovato centinaia di sacchi di caffè, insieme ad altri tesori. L’amarezza del prodotto, allora sconosciuto in Occidente, non piaceva ai soldati, per cui il Beato Marco ha consigliato loro di mescolare la bevanda con un po’ di latte per addolcirla – scrive la giornalista Solène Tadié nella sua ricerca.

marco d'aviano
Il tutto lo si deve ad un frate – www.medjugorje.it (photo: dicastero delle cause dei santi)

Da lì, anche, l’abbinamento di colore della bevanda “cappuccino”, anche con il colore dell’abito dei frati: marrone per il caffè e il cordone bianco per il latte. A questa, si affianca anche un’altra versione, quella di Ugo Spezia, scrittore e autore del libro “Memorie di terra e d’acqua. Note di storia e cultura del Veneto dalle origini alla caduta di Venezia”.

L’autore così scrive: “Alcuni commercianti greci e serbi, che già conoscevano bene questa bevanda, hanno sequestrato i sacchi di caffè abbandonati dopo la battaglia e hanno aperto le prime caffetterie a Vienna. In quell’occasione hanno creato una nuova bevanda calda a base di latte e caffè, più adatta al palato occidentale. Il nome della miscela era un omaggio al Beato Marco, il personaggio più popolare di Vienna dopo la liberazione della regione”.

Una storia curiosa e particolare allo stesso tempo.