Viviamo in tempi in cui il male si nasconde sotto forme sottili. Inganna, confonde, insinua il dubbio e il timore.
Ma chi cammina nella verità di Dio ha un’arma più potente di qualsiasi inganno: la fede viva, nutrita dalla preghiera e dal digiuno. Il diavolo esiste, ma non ha potere su chi si rifugia nella luce di Cristo. Sant’Ireneo lo aveva già intuito: Satana può solo cercare di ingannare. Niente di più. Se il cuore resta saldo nei comandamenti e lo spirito si affida alla grazia, il male non può prevalere.
La battaglia invisibile e la forza della luce
Secondo la fede cristiana, il diavolo è reale. È un essere spirituale, creato buono da Dio ma resosi per sua libera scelta irreversibilmente malvagio. Tuttavia, la Chiesa insegna con fermezza che il potere del maligno è limitato: egli non è un dio opposto a Dio, ma una creatura decaduta, che agisce solo entro i limiti concessi dalla divina Provvidenza. E la sua arma più pericolosa non è la violenza, ma l’inganno.
Sant’Ireneo scriveva che “il diavolo… può arrivare fino a dove arrivò all’inizio, per ingannare e distogliere le menti degli uomini dalla retta via”. È proprio su questo punto che si gioca la battaglia spirituale: non tanto sulla forza, ma sulla verità. Satana seduce, confonde, acceca il cuore. Ma non ha accesso all’anima che rimane nella verità, che vive nella luce.
Chi dimora nella grazia non deve temere. Il Vangelo secondo Giovanni afferma: “La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno vinta” (Gv 1,5). Questa luce è Cristo stesso, e chi rimane unito a Lui, attraverso i sacramenti, la preghiera e l’obbedienza ai comandamenti, è spiritualmente protetto. Non perché immune dalla tentazione, ma perché custodito dalla Verità che libera.

Preghiera e digiuno: armi spirituali contro l’inganno
La preghiera è il primo baluardo contro l’azione ingannatrice del demonio. Gesù stesso, durante la sua vita pubblica, si ritirava a pregare nei momenti cruciali. E quando gli apostoli non riuscivano a scacciare alcuni demoni, Egli spiegò chiaramente: “Questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo se non con la preghiera e il digiuno” (Mc 9,29).
La Chiesa cattolica continua a insegnare, in perfetta coerenza con il Catechismo, che la vita cristiana è una lotta spirituale. Preghiera e digiuno non sono pratiche vuote, ma strumenti potenti che purificano l’anima, aprono il cuore a Dio e rendono più vigile lo spirito. Il digiuno, in particolare, ci libera dall’egoismo e rende più docile il cuore all’ascolto dello Spirito Santo.
Il diavolo teme il cristiano che prega con fede e che si esercita nel digiuno con umiltà. Perché sa che lì, in quel cuore, non c’è spazio per l’inganno. Il cristiano che prega si nutre della Parola di Dio, che è verità, e si rafforza con l’Eucaristia, che è Cristo stesso. E quando tutto dentro di noi è orientato alla luce, non dobbiamo temere l’oscurità.
In definitiva, la lotta spirituale non è un campo di battaglia dove il male e il bene si confrontano come forze uguali. È piuttosto il luogo in cui il male cerca di convincerci di essere più forte di quanto non sia. Ma se restiamo saldi nella verità di Dio, se preghiamo con perseveranza e digiuniamo con amore, allora ogni tentazione perde forza. E il maligno, svelato nella sua debolezza, è costretto a fuggire.
“Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Gc 4,7). Non c’è paura per chi vive nella luce. Solo vittoria, nella verità.