Mai più chirurgia trans negli ospedali cattolici: decisivo il voto dei vescovi

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Mai più chirurgia trans negli ospedali cattolici: decisivo il voto dei vescovi - Medjugorje.it (Canva)
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I vescovi americani hanno deciso di bloccare definitivamente gli interventi chirurgici di transizione negli ospedali cattolici.

Le terapie contrarie alla morale cattolica sono vietate negli ospedali cattolici. E’ quanto affermato dall’episcopato statunitense per rispondere in particolare alle richieste di transizione di genere, ma anche di altre terapie o procedure mediche come l’aborto. Gli interventi chirurgici che non abbiano il solo scopo della conservazione o del recupero della salute non possono quindi essere svolti negli ospedali cattolici.

Quella dell’episcopato USA è certamente una decisione importante, volta a mettere un freno alle terapie farmacologiche e chirurgiche che modificano il sesso del paziente: ciò che viene ribadito dai vescovi americani è che in tali plessi ospedalieri i medici e gli operatori sanitari sono tenuti al rispetto e all’obbedienza degli insegnamenti della Chiesa.

Stop alla chirurgia trans negli ospedali cattolici: a favore 206 voti su 221

Pertanto, come riportato dal National Catholic Register, a partire dallo scorso 12 novembre tutti gli interventi chirurgici transgender “su individui che credono di appartenere al sesso opposto” sono vietati negli ospedali cattolici. La proposta per “preservare l’integrità del corpo umano“, presentata nel corso della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti che si è svolta a Baltimora dall’11 al 13 novembre, ha visto 206 voti a favore da parte dei prelati riuniti in assemblea plenaria (8 i contrari, 7 gli astenuti).

Corsia di un ospedale
Stop alla chirurgia trans negli ospedali cattolici: a favore 206 voti su 221 – Medjugorje.it (Canva)

La proposta, passata in larghissima maggioranza, è di fatto una revisione della dichiarazione di due anni fa del Comitato per la Dottrina della Conferenza Episcopale, dove venivano forniti criteri morali alle istituzioni sanitarie cattoliche per distinguere gli interventi medici per il bene autentico della persona da quelli che invece provocano danno alla stessa.

Questi interventi comportano l’uso di tecniche chirurgiche o chimiche che mirano a scambiare le caratteristiche sessuali del corpo di un paziente con quelle del sesso opposto o con simulazioni di esse – affermava la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti nel marzo 2023 – Poiché tali interventi ‘non rispettano l’ordine fondamentale della persona umana come unità intrinseca di corpo e anima, con un corpo sessualmente differenziato’, la commissione afferma che i servizi sanitari cattolici non devono eseguirli”. 

Tra il 2019 e il 2023 interventi chirurgici di transizione in 150 ospedali cattolici

Nel vietare le pratiche mediche che ‘mirano a trasformare le caratteristiche sessuali di un corpo umano in quelle del sesso opposto’ – ha poi aggiunto la USCCB – i vescovi hanno citato il documento vaticano del 2024 Dignitas Infinita, che in parte vieta ‘tutti i tentativi di oscurare il riferimento all’ineliminabile differenza sessuale tra uomo e donna’”. 

Stando a quanto emerso da un’indagine realizzata dall’emittente cattolica EWTN News, tra il 2019 e il 2023 in circa 150 ospedali cattolici negli USA sono avvenuti interventi chirurgici di transizione di genere. Un trend a cui l’amministrazione Trump sta cercando di mettere un freno: lo scorso gennaio è stato infatti firmato un ordine esecutivo per vietare interventi chirurgici e trattamenti farmacologici su minorenni affetti dalla disforia di genere.