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Mai violenza in nome di Dio: perché Papa Leone esorta a una pace “disarmata e disarmante”

Il pontefice esorta a una pace “disarmata e disarmante”. Un sacerdote ha commentato il messaggio di Leone XIV

Negli ultimi anni, molti conflitti sono scoppiati in vari Paesi del mondo, e arrivare alla pace sembra sempre più complesso e difficile. In questo contesto, Papa Leone XIV ha detto la propria nel messaggio per la 59esima Giornata mondiale della pace.

Il pontefice affronta in modo fermo, uno dei temi più importanti e delicati dell’epoca che stiamo vivendo. Stiamo parlando della pace, in un periodo in cui si parla di corsa al riarmo. Ma ciò che preoccupa maggiormente il pontefice, è la strumentalizzazione della religione per giustificare l’uso delle armi.

Si tratta di un messaggio che non è rivolto solo ai fedeli cristiani, ma anche a coloro che credono in altre religioni. Il Papa parla di pace “disarmata e disarmante“. Il pontefice, con queste parole, si riferisve a una pace che proviene da Cristo e contrasta non poco con la logica del se vuoi la pace, devi fare guerra.

Leone XIV, a tal proposito, spiega che non si può costruire una pace autentica e duratura se non si riparte da una logica cristiana.

Un mondo che ha dimenticato Dio?

In un colloquio con Il Timone, don Gabriele Mangiarotti mette in risalto come il pontefice sia coraggioso nel dire la propria, in un contesto culturale che tende a dimenticare i fondamenti cristiani.

Papa Leone XIV (credit@raiplay.it)-medjugorje.it

Se non si torna a un insegnamento tradizionale della Chiesa, il rischio è quello di compromettere la pace e la libertà. Il pontefice, nel suo messaggio, dice che “chi ama veramente la pace ama anche i nemici della pace“.

E qui c’è proprio un rammentare le parole di Nostro Signore Gesù Cristo, che disse di perdonare e amare i nemici. Si tratta dell’unico modo per costruire pace, libertà, ma anche rispetto per l’esistenza. Il pontefice avverte anche di stare lontani da narrazioni in cui la speranza non esiste.

A tal proposito, don Mangiarotti spiega che il rassegnarsi alla violenza è la conseguenza di un mondo in cui Dio è tagliato fuori, ma al contempo il pontefice indica un’altra via, ossia il realismo della speranza. Una visione differente, in cui non si ignorano odio, menzogne, violenza, ma si sceglie di non arrendersi a queste logiche, né tantomeno seguirle.

Papa Leone XIV parla chiaro, spiegando che le religioni devono promuovere la pace e non essere strumento di guerre. Devono agevolare il dialogo ecumenico e interreligioso. Non bisogna, quindi, giustificare la violenza, uccidendo in nome di Dio.

Published by
Anna Di Donato