E’ uno dei temi sui quali ci si sta dibattendo di più in quest’ultimo periodo, tanto che la Santa Sede ha dovuto, anche, chiarire, la sua posizione in merito. stiamo parlando di Maria “corredentrice” o meno.
Un tema che ha suscitato tante polemiche su polemiche e sul quale non tutti sono d’accordo. Escludere completamente la Madonna da quello che è il ruolo della redenzione compiuta da Cristo? Davvero Maria non ha alcun valore all’interno del progetto di salvezza di Dio?
Sono solo alcune delle domande che, in tanti, esperti e non, si sono posti, anche perchè ci si è dimenticati un punto fondamentale. Vediamo e scopriamo insieme di quale si tratta.
Maria: il dibattito aperto sulla sua “corredenzione”
Maria è, allo stesso tempo, corredentrice insieme a Gesù Cristo? E’ una delle domande più dibattute di quest’ultimo periodo. Non tutti riescono a dare completamente una risposta unanime, anche se il comunicato e la nota della Santa Sede sono stati chiari: con la “Mater populi fidelis”, la Chiesa ha posto alcuni punti fermi sull’argomento, fra i quali proprio l’adozione o meno di questo titolo per la Vergine Maria.
Maria coopera all’opera di salvezza sì, ma non si è mai presentata come co-redentrice: “La Madonna non ha voluto togliere a Gesù alcun titolo […]. Non ha chiesto per sé di essere una quasi-redentrice o una co-redentrice: no. Il Redentore è uno solo e questo titolo non si raddoppia” – scrive la nota. C’è però una disarmonia di questa nota vaticana rispetto al Magistero dei papi. I mariologi non forzano la mano ma c’è comunque un filo che potrebbe unire diverse concezioni e farci arrivare ad un’unica e più completa definizione.
San Tommaso d’Aquino così spiegava in un suo opuscolo: “Quando un ente riceve in maniera parziale ciò che appartiene ad altri in maniera totale, si dice che ne è partecipe“. Ciò porta a dire che essendo Dio l’essere per essenza, solo in lui troviamo ogni perfezione al massimo grado, essendo l’essere il principio di ogni perfezione. “Le creature dipendono dal loro Creatore e quest’ultimo si eleva al di sopra di esse con uno “stacco metafisico” incolmabile, perché Dio è l’essere stesso, mentre le creature – ogni creatura – ricevono l’essere secondo una “misura” – spiega ancora San Tommaso.
Unita o no a Cristo?
Tutta la creazione è partecipe, da un minimo ad un massimo di intensità, con ovviamente sempre Dio al di sopra di tutto. La gloria di Dio risuona in tutta la creazione, e nell’ordine della grazia in ogni angelo e uomo che hanno accolto la vita divina in sé.

Dio, dunque, non solo partecipa la sua vita divina e ogni grazia, ma associa a se delle creature perché partecipino della sua causalità soprannaturale. La presenza di Maria alla sua azione di corredenzione la si può capire, quindi, in un principio di partecipazione e casualità allo stesso tempo.
Maria ha partecipato all’azione di redenzione di Gesù, quanto anche alla dispensazione a tutti noi dei frutti di questa redenzione. Per il Magistero dei Papi, leggendolo attentamente, la Madonna “ha partecipato in modo attivo e immediato alla Redenzione operata dal Figlio e partecipa alla sua distribuzione delle grazie“: l’opera redentrice di Maria non può che essere unita e radicata a quella di Cristo e dipendere da Cristo.
Si tratta di un discorso ampio che ha diverse e molte sfaccettature.