Medjugorje: cercate la verità ma dimenticate la cosa più importante
Il messaggio della Regina della Pace è un invito per noi fedeli ad una riflessione profonda sul valore autentico della preghiera.
Queste parole della nostra Mamma Celeste risuonano come un richiamo materno. Sono parole che chiamano alla conversione del cuore, al ritorno sincero alla preghiera viva e personale, l’unica che può condurre alla comunione con Dio.
Cari figli, vi radunate intorno a me, cercate la vostra strada, cercate, cercate la verità, ma dimenticate la cosa più importante: dimenticate di pregare correttamente. Le vostre labbra pronunciano parole senza numero, ma il vostro spirito non prova nulla. Vagando nelle tenebre, immaginate anche Dio stesso secondo il vostro modo di pensare e non quale è veramente nel Suo Amore. Cari figli, la vera preghiera proviene dalla profondità del vostro cuore, dalla vostra sofferenza, dalla vostra gioia, dalla vostra richiesta di perdono dei peccati. Questa è la via per la conoscenza del vero Dio e con ciò stesso anche di se stessi, perché siete creati a Sua immagine. La preghiera vi condurrà al compimento del mio desiderio, della mia missione qui con voi, l’unità nella famiglia di Dio. Vi ringrazio.
Maria inizia riconoscendo il desiderio dell’uomo di cercare la verità e la strada giusta. Tuttavia, ammonisce che questa ricerca spesso si smarrisce perché manca la “vera preghiera”. Le parole da sole, pronunciate dalle labbra, non bastano: «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me» (Mc 7,6). La Madonna ci ricorda che la preghiera autentica è un incontro del cuore con Dio, come insegna il Catechismo: «La preghiera del cuore è il centro della vita cristiana» (CCC 2563).
La Regina della Pace denuncia l’errore di immaginare Dio secondo il nostro modo di pensare, una sorta di idolatria interiore. Questo accade quando l’uomo non si lascia guidare dalla Rivelazione, ma proietta su Dio i propri desideri e paure. In realtà, Dio si è fatto conoscere in Gesù Cristo, che è «la via, la verità e la vita» (Gv 14,6), e ci ama con un amore gratuito e personale.
Maria ci invita a pregare con sincerità, attingendo alle esperienze concrete della vita: dolore, gioia, richiesta di perdono. La preghiera così diventa espressione della verità del nostro essere, e ci conduce alla conoscenza del vero Dio e anche di noi stessi. Come afferma il CCC: «La preghiera è un’esigenza della dignità dell’uomo» (CCC 2561). La Vergine ci mostra, poi, il fine della sua presenza: l’unità della famiglia di Dio. È attraverso la preghiera che si costruisce la comunione ecclesiale, il Corpo mistico di Cristo (cfr. CCC 953), preludio alla piena unità nel Regno eterno.