Un nuovo Mladifest si apre a Medjugorje e, ancora una volta, il piccolo villaggio mariano diventa cuore pulsante della gioventù cattolica.
Messaggi forti, testimonianze vive e uno sguardo rivolto al cielo: tutto si intreccia in un clima di fede, fraternità e vocazione. L’arcivescovo Cavalli e fra Zvonimir Pavičić presentano il programma di quest’anno, che si muove nel segno della speranza e della luce. Medjugorje, luogo di grazia e silenzio, è pronto ad accogliere migliaia di cuori in cerca di Dio.
La luce dello Spirito guida i giovani a Medjugorje
Si è svolta questa mattina la conferenza stampa che inaugura ufficialmente la 36ª edizione del Festival dei Giovani a Medjugorje, meglio conosciuto come Mladifest. A incontrare i giornalisti sono stati l’arcivescovo Aldo Cavalli, visitatore apostolico con incarico speciale per la parrocchia, e fra Zvonimir Pavičić, parroco di Medjugorje.
Durante il suo intervento, monsignor Cavalli ha voluto sottolineare il valore spirituale del festival, ricordando che anche Papa Francesco aveva fatto pervenire un messaggio personale ai partecipanti. Un gesto significativo, che rafforza il legame tra la Chiesa e questo evento, ormai punto di riferimento per i giovani credenti.
Il tema scelto quest’anno — “Andiamo con gioia alla casa del Signore” (Salmo 122,1) — richiama l’antico desiderio del popolo di Dio di incontrare il Signore. Cavalli ha spiegato che questa “casa” non è altro che il luogo della presenza di Dio, dove ogni uomo può scoprire l’Amore assoluto.
“È lo Spirito Santo che dona la luce per conoscere Cristo e comprendere il proprio cammino”, ha affermato l’arcivescovo, rivolgendosi idealmente ai giovani. Ha poi evidenziato una realtà che a Medjugorje si manifesta sempre più spesso: numerose vocazioni sacerdotali e religiose che sbocciano proprio durante il Festival.
Cavalli ha raccontato di aver incontrato due ragazzi che hanno espresso il desiderio di diventare sacerdoti: “Se sentite questa chiamata, rispondete. Il vostro sì potrà fare molto bene ai cristiani e al mondo intero”. Parole che sintetizzano il cuore del Mladifest: un luogo dove lo Spirito parla al cuore.

Un’eredità viva e un orizzonte aperto
Il Mladifest, nato nel 1989 per iniziativa di fra Slavko Barbarić, è cresciuto negli anni fino a diventare il raduno più partecipato dai pellegrini a Medjugorje. Quest’anno ricorre il 25° anniversario della morte del suo fondatore, e fra Zvonimir ha annunciato che saranno condivise alcune sue riflessioni, tratte dal libro “Alla scuola dell’amore”, centrato sui messaggi della Madonna.
“La visione di fra Slavko era quella di un ritiro spirituale per i giovani. Ed è questo che continueremo a proporre: preghiera, catechesi, testimonianze, Eucaristia, adorazione, processione e momenti di raccoglimento davanti alla croce”, ha detto il parroco.
I momenti liturgici saranno guidati da figure di rilievo: nella prima serata presiederà la Messa il nunzio apostolico in Bosnia ed Erzegovina, mons. Francis Assisi Chullikatt. Seguiranno fra Jozo Grbeš, provinciale dei francescani dell’Erzegovina, fra Zvonimir Pavičić stesso per la festa della Trasfigurazione, e infine mons. Petar Palić, vescovo di Mostar-Duvno.
L’ultimo giorno sarà simbolico: i giovani riceveranno il Rosario dalle mani dell’arcivescovo Cavalli e del vescovo Palić, e saranno inviati nel mondo come annunciatori di pace.
“Molti giovani sono già arrivati, anche dopo l’incontro con il Papa a Roma. Alcuni li ho incontrati ieri: erano stanchi ma felici. Per agevolarli, abbiamo posticipato l’inizio del Mladifest, così da permettere a tutti di vivere entrambi gli eventi”, ha spiegato fra Zvonimir. Il recente “Nihil obstat” da parte del Vaticano, ha aggiunto, ha incoraggiato molti nuovi pellegrini a raggiungere Medjugorje.
Il programma sarà tradotto in 19 lingue, tra cui anche arabo, cinese e coreano, e sarà trasmesso in diretta su YouTube e Radio Mir Medjugorje. Il Centro Informativo “Mir” cura l’intera produzione, e fra Zvonimir ha voluto benedire personalmente i traduttori e lo staff prima dell’inizio del festival.
Un segno, anche questo, di una comunità viva, unita e proiettata verso l’unico vero orizzonte: Cristo.
Fonte: Radio Postaja Mir Medjugorje