Medjugorje: "Dal silenzio nasce la pace"
Il messaggio della Regina della Pace è un richiamo alla conversione del cuore e alla riscoperta della preghiera come fonte di pace e di gioia.
Le parole della Madonna rivelano una profonda compassione materna: ella vede i suoi figli smarriti, privi di orientamento interiore, appesantiti da preoccupazioni e distrazioni che oscurano la presenza di Dio. In un mondo in cui l’uomo spesso mette se stesso al centro, la Madonna invita a rimettere Dio al primo posto, perché solo così il cuore ritrova equilibrio e speranza. Questo messaggio è un invito a un cammino quotidiano, paziente e silenzioso, verso l’essenziale.
Cari figli! Vi guardo e vi vedo persi, e non avete ne la preghiera ne la gioia nel cuore. Ritornate, figlioli, alla preghiera e mettete Dio al primo posto e non l’uomo. Non perdete la speranza che vi porto. Figlioli, questo tempo sia per voi ogni giorno cercare Dio sempre più nel silenzio del vostro cuore e pregate, pregate, pregate fino a che la preghiera diventi gioia per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata
Il messaggio inizia con uno sguardo materno che riconosce lo smarrimento spirituale dell’uomo contemporaneo: «Vi vedo persi». Questa osservazione richiama le parole di Gesù quando, vedendo la folla, «ne sentì compassione, perché erano come pecore senza pastore» (Mc 6,34). Maria, come Madre della Chiesa, non si limita a constatare, ma indica una via per ritrovare la direzione: tornare alla preghiera, fonte di luce e sostegno nel cammino.
«Mettete Dio al primo posto e non l’uomo» rimanda direttamente al primo comandamento: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore» (Dt 6,5; Mt 22,37). Quando Dio non è al centro, il cuore si confonde, e le realtà terrene — pur buone — diventano pesanti e incapaci di dare pace. Rimettere Dio al primo posto non significa disprezzare l’uomo, ma restituirgli il giusto posto: creatura amata, non idolo da servire.
Maria invita poi a non perdere la speranza che lei porta. È la stessa speranza cristiana di cui san Paolo dice: «La speranza non delude» (Rm 5,5), perché fondata sull’amore fedele di Dio. Chi prega ritrova questa speranza, perché la preghiera apre il cuore alla consolazione dello Spirito Santo.
Il richiamo a cercare Dio «nel silenzio del cuore» è profondamente biblico: «Fermatevi e sappiate che io sono Dio» (Sal 46,11). Il silenzio non è vuoto, ma spazio in cui la voce di Dio può essere ascoltata. Maria insiste: «pregate, pregate, pregate», fino a che la preghiera diventi gioia. La ripetizione richiama la perseveranza di cui parla Gesù nella parabola della vedova importuna (Lc 18,1): la preghiera costante trasforma l’anima, la libera dall’ansia, la educa a vedere la realtà con gli occhi della fede.
Quando la preghiera diventa gioia, non è più un dovere, ma un incontro quotidiano che vivifica il cuore e illumina la vita.
Madre dolcissima, guida il mio cuore verso il silenzio dove il Signore mi parla. Liberami da ciò che mi confonde e donami la grazia di mettere Dio al primo posto. Fa’ che la preghiera diventi per me luce, forza e gioia. Sostieni la mia speranza e riportami sempre a tuo Figlio, unica pace del mio cuore. Amen.