Medjugorje: “Il cammino da non abbandonare”

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Il messaggio della Regina della Pace invita a rinnovare ogni giorno la lotta interiore per restare uniti al Signore e camminare verso la pace autentica.

Nelle parole di Maria emerge il dolore materno per coloro che hanno iniziato un cammino di fede ma lo hanno abbandonato, insieme alla gioia per chi continua a cercare Dio. Questa dinamica è profondamente presente nella vita cristiana: la grazia ci chiama, ma richiede una risposta costante. La conversione non è un atto isolato, bensì un processo quotidiano che si alimenta attraverso la preghiera, l’ascolto e il dono di sé.

Medjugorje: Messaggio del 25 giugno 1992

Cari figli oggi sono felice, anche se nel mio cuore c’è ancora un pò di tristezza per tutti coloro che hanno iniziato questo cammino, e poi lo hanno abbandonato La mia presenza qua è quindi per guidarvi su un nuovo cammino, un cammino di salvezza. Perciò vi invito di giorno in giorno alla conversione; però se non pregate non potete dire che vi convertite. Io prego per voi e intercedo per la pace presso Dio, prima nei vostri cuori, e poi anche intorno a voi: che Dio sia la vostra pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!” La Madonna, al termine del messaggio, ha dato a tutti la sua benedizione speciale.

La forza che rinnova la fede

Il messaggio mette in luce un tema centrale della fede: la perseveranza. La gioia iniziale che si spegne ricorda la parabola del seminatore, dove «quelli che ricevono la parola con gioia ma non hanno radici» si perdono alla prima difficoltà (cf. Mc 4,16-17). Il dolore espresso per chi abbandona il cammino non è un giudizio, ma una compassione che richiama la misericordia di Dio, simile al pastore che va in cerca della pecora smarrita (cf. Lc 15,4-7).

L’invito alla conversione quotidiana richiama le parole di Gesù: «Convertitevi e credete nel Vangelo» (Mc 1,15). Questa conversione non è una semplice emozione spirituale, ma un orientamento stabile del cuore che si rinnova continuamente. Ecco perché il messaggio afferma che, senza preghiera, non si può parlare di vera conversione: la preghiera è il respiro dell’anima, il luogo in cui la grazia opera e trasforma. Gli insegnamenti della Chiesa ricordano che la preghiera è un incontro vivo con Dio che richiede cuore, perseveranza e fiducia.

L’intercessione per la pace nei cuori è profondamente radicata nel Vangelo, dove Gesù promette: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace; non come la dà il mondo» (Gv 14,27). La pace cristiana non nasce dall’assenza di problemi ma dalla presenza di Dio in noi. Quando il messaggio afferma che la pace deve venire prima nei cuori e poi intorno, richiama la logica evangelica secondo cui la trasformazione personale è il fondamento della trasformazione del mondo.

Infine, la benedizione materna esprime la vicinanza intercessoria di Maria, che nella tradizione della Chiesa è invocata come modello di perseveranza, custode della fede e madre dei credenti. La sua presenza orienta sempre verso Cristo, unica sorgente di salvezza e di pace.

Spunti di riflessione personale

  1. Dove nella mia vita spirituale rischio di perdere perseveranza e lasciar raffreddare il mio entusiasmo iniziale?
  2. La mia preghiera quotidiana alimenta realmente il percorso di conversione o è diventata un gesto abitudinario?

Preghiera di oggi

Maria, Madre premurosa, sostienici nel cammino della conversione quotidiana. Ottienici un cuore perseverante, fedele nella preghiera e docile alla grazia. Fa’ che la pace di tuo Figlio abiti in noi e, attraverso di noi, raggiunga coloro che incontriamo. Amen.