Il messaggio della Regina della Pace si rivolge ad un popolo scelto non per privilegio, ma per responsabilità: .
La Madonna ci ricorda che essere destinatari di grazie significa essere chiamati ad una risposta concreta. Il centro del messaggio è la preghiera, presentata non come pratica accessoria, ma come luogo di conoscenza dell’amore di Dio e dell’amore materno di Maria. È un invito a riscoprire la profondità della relazione con Dio attraverso un dialogo vivo e perseverante.
Medjugorje: Messaggio del 15 novembre 1984
Cari figli, voi siete un popolo eletto, e Dio vi ha concesso grazie. Non siete coscienti di tutti i messaggi che vi dò. Ora desidero dirvi soltanto questo: pregate, pregate, pregate! Non so che cosa dirvi altro, perché io vi amo e desidero che nella preghiera conosciate il mio amore e quello di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata! “
Nella preghiera si conosce l’amore
Maria definisce i suoi figli “popolo eletto”, espressione che richiama la storia della salvezza. Nella Scrittura, Dio sceglie Israele non perché migliore, ma per amore e per rendersi presente nel mondo (cfr. Dt 7,6-8). Allo stesso modo, chi accoglie questo messaggio è chiamato a vivere una vocazione: ricevere grazie per diventare testimone.
La Vergine sottolinea una realtà inquietante: “Non siete coscienti di tutti i messaggi che vi dò”. Questo non è un rimprovero severo, ma un lamento materno. Spesso l’uomo ascolta con le orecchie ma non con il cuore (cfr. Mt 13,15). I messaggi di Maria non sono informazioni, ma chiamate alla conversione, che esigono tempo, silenzio e fedeltà.
Per questo Maria insiste con forza: “Pregate, pregate, pregate!” La triplice ripetizione richiama l’urgenza evangelica della vigilanza: “Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione” (Mt 26,41). La preghiera è il respiro dell’anima, senza il quale la vita spirituale si indebolisce. La tradizione della Chiesa insegna che la preghiera è relazione viva e personale con Dio, sorgente di grazia e di discernimento (cfr. n. 2558).
La Madonna aggiunge una rivelazione profondissima: nella preghiera si conosce l’amore. Non solo l’amore di Dio, ma anche quello materno di Maria. Questo richiama le parole di Gesù: “Chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui” (Gv 14,21). La preghiera apre il cuore alla manifestazione dell’amore divino.
L’insistenza finale sull’amore mostra che la preghiera autentica non chiude in sé stessi, ma trasforma la vita. Chi prega davvero diventa più umile, più paziente, più capace di amare. È così che il popolo eletto diventa luce per il mondo (cfr. Mt 5,14).
Spunti di riflessione personale
- Quanto spazio reale ha la preghiera nella mia giornata quotidiana?
- Cerco nella preghiera l’amore di Dio o solo risposte ai miei bisogni?
Preghiera di oggi
Madre amata, insegnaci a pregare con il cuore. Donaci il desiderio della preghiera fedele e perseverante. Fa’ che, nel silenzio davanti a Dio, impariamo a conoscere il Suo amore ed il tuo amore materno. Rendici un popolo che risponde con la vita alla grazia ricevuta. Amen.