Nel cuore di questo messaggio ritroviamo un appello forte e chiaro: testimoniare l’amore di Dio vissuto e sperimentato. Questo richiama le parole di Gesù nel Vangelo: «Voi siete la luce del mondo… Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini» (Mt 5,14.16). Chi ha incontrato veramente Cristo non può tenere per sé il dono ricevuto, ma sente il bisogno di comunicarlo agli altri, con la parola e soprattutto con la vita.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che «la vocazione dei laici è di cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio» (CCC 898). In questo modo, ogni cristiano diventa testimone nel mondo, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nella società. Non si tratta solo di proclamare il Vangelo, ma di incarnarlo nelle azioni quotidiane, attraverso gesti di carità, perdono, giustizia e pace.
Maria ci ricorda che la testimonianza nasce dall’esperienza viva dell’amore di Dio. Solo chi ha un cuore aperto alla preghiera ed ai doni dello Spirito può parlare con autenticità e gioia. Come dice San Paolo: «Guai a me se non annuncio il Vangelo!» (1 Cor 9,16). E il Concilio Vaticano II sottolinea: «La Chiesa è missionaria per sua natura» (Ad Gentes, 2).
La Regina della Pace ci promette ancora la sua intercessione costante, affinché la nostra fede sia viva e gioiosa. La sua presenza materna ci accompagna e ci incoraggia nel cammino della testimonianza, affinché possiamo portare luce e speranza ad un mondo che ha sete di Dio. Con il suo aiuto, diventiamo strumenti dell’amore divino, capaci di trasformare la realtà con la forza del Vangelo.