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Medjugorje: “La gioia che testimonia”

Il messaggio della Regina della Pace ci richiama alla radice più profonda della nostra identità: la vocazione cristiana.

La vocazione non è un ruolo astratto, ma una chiamata concreta a vivere il Vangelo con gioia, responsabilità e consapevolezza. Come una Madre attenta, Maria ci ricorda che questo è un tempo di grazia in cui il Signore desidera renderci luminosi testimoni del Suo amore nel mondo. Il richiamo ai santi martiri ci fa comprendere che la fede non è solo un insieme di parole, ma una scelta di vita totale. Essi erano pronti a dire: “Sono cristiano” anche a costo della vita.

Medjugorje: Messaggio del 25 novembre 1997

Cari figli, Oggi vi invito, a comprendere la vostra vocazione cristiana. Figlioli, io vi ho guidato e vi sto guidando in questo tempo di grazia, affinché diventiate coscienti della vostra vocazione cristiana. I santi martiri morivano testimoniando: Io sono cristiano ed amo Dio sopra ogni cosa. Figlioli, anche oggi vi invito a gioire e a diventare cristiani gioiosi, responsabili e coscienti che Dio vi ha invitati in modo speciale a diventare mani gioiosamente estese verso coloro che non credono e che con l’esempio della vostra vita ricevino fede ed amore per Dio. Preciò pregate, pregate, pregate affinché il vostro cuore si apra e sia sensibile per la parola di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

La vocazione cristiana è un dono da scoprire

Maria ci invita a “comprendere la nostra vocazione cristiana”. La vocazione è anzitutto una chiamata all’amore: “Vi ho chiamato amici” dice Gesù (Gv 15,15). Non è un generico invito, ma una partecipazione reale alla Sua vita. Per questo la Madonna ci ricorda che lei ci guida in un “tempo di grazia”, un tempo nel quale Dio opera profondamente nei cuori, rendendoci più consapevoli del nostro essere Suoi figli.

Il riferimento ai santi martiri è di straordinaria forza: essi testimoniavano fino alla fine “Io sono cristiano”, frase che riecheggia le parole di Gesù: “Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio” (Mt 10,32). Il loro esempio non è un ricordo lontano, ma un appello a vivere la fede con radicalità, mettendo Dio “sopra ogni cosa”.

Maria ci invita poi a diventare “cristiani gioiosi, responsabili e coscienti”. La gioia è la prima vera testimonianza che il Vangelo è vivo in noi. Non una gioia superficiale, ma la gioia che nasce dalla comunione con Dio: “Rallegratevi sempre nel Signore” (Fil 4,4). La responsabilità, invece, è la maturità della fede: vivere ciò che si crede. La coscienza della vocazione ci permette di capire che Dio ci “ha invitati in modo speciale”: non siamo cristiani per caso, ma per scelta e amore divino.

La Madonna chiede che diventiamo “mani gioiosamente estese verso coloro che non credono”. Questo richiama l’insegnamento della Chiesa che afferma come il cristiano sia chiamato ad essere luce, fermento e sale nel mondo (cf. Mt 5,13-16). Non con forzature, ma con l’esempio della vita che “dona fede e amore per Dio”.

Infine l’appello accorato: “Pregate, pregate, pregate affinché il vostro cuore si apra”. La preghiera rende il cuore sensibile alla Parola di Dio, che è viva e operante (Eb 4,12) e capace di trasformare la nostra interiorità.

Spunti di riflessione personale

  1. Vivo la mia vocazione cristiana con gioia e consapevolezza o come un’abitudine?
  2. La mia vita è una mano tesa verso chi non crede o mi chiudo nella mia sicurezza spirituale?

Preghiera di oggi

Maria, Madre della nostra vocazione, rendi il mio cuore aperto e disponibile alla volontà di Dio. Insegnami a vivere con gioia, responsabilità ed amore la chiamata che ho ricevuto nel Battesimo. Fa’ che la mia vita sia luce per chi non crede, conforto per chi soffre e testimonianza dell’amore di Gesù. Guidami a comprendere la bellezza della mia vocazione e rendimi coraggioso come i santi martiri, fedele fino alla fine. Amen.

Published by
Cristiano Sabatini