Medjugorje: “La pace dell’anima nasce dall’incontro"
Il messaggio della Regina della Pace ci richiama ed invita ad accogliere Gesù come fonte di pace autentica e stabile.
Maria, come Madre e Regina della Pace, ci ricorda che solo Cristo può leggere in profondità il nostro cuore e donare ciò che è veramente buono per la nostra vita. Lo sguardo di Gesù, umano e divino insieme, cerca in noi la Sua presenza e attende di essere accolto. Accettarlo trasforma anche la sofferenza in dolcezza e dona una pace interiore che può irradiarsi verso gli altri. Maria ci chiede di pregare per i pastori, strumenti scelti da Cristo per guidare la Sua Chiesa.
Cari figli, come Madre, come Regina della Pace vi invito ad accettare mio Figlio affinché possa donarvi la pace dell’anima, affinché possa donarvi ciò che è giusto, ciò che è buono per voi. Figli miei mio Figlio vi conosce. Lui ha vissuto la vita dell’ uomo e nello stesso tempo di Dio, vita meravigliosa – corpo umano, spirito divino. Perciò, figli miei, mentre mio Figlio vi guarda con i suoi occhi di Dio, penetra nei vostri cuori. I suoi occhi miti e calorosi nel vostro cuore cercano se stesso. Può trovare se stesso, figli miei? AccettateLo e i momenti di dolore e sofferenza diventeranno i momenti di mitezza. AccettateLo e avrete la pace nell’anima, la diffonderete a tutti attorno a voi ed è questo ciò di cui adesso avete più bisogno. AscoltateMi, figli miei. Pregate per i pastori, per coloro le cui mani Mio Figlio ha benedetto. Vi ringrazio.
Maria ci invita ad accogliere suo Figlio come unica fonte di vera pace. La pace che Gesù dona non è un semplice benessere emotivo ma un dono spirituale profondo, quella pace che Egli stesso promette: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo» (Gv 14,27). Accogliere Cristo significa aprire il cuore affinché Lui possa operare in noi, guarire le ferite, illuminare le scelte e condurci verso il bene autentico.
La Madonna descrive Gesù come Colui che ha vissuto la condizione umana senza perdere la Sua natura divina. Questo è il mistero dell’Incarnazione: Dio che entra nella storia, che sperimenta le emozioni, la fatica, il dolore, ma rimane totalmente unito al Padre. Per questo, quando Egli ci guarda, il Suo sguardo penetra nelle profondità del cuore; nessun pensiero, desiderio o ferita gli è estraneo. Lo sguardo di Cristo non giudica, ma cerca se stesso dentro di noi: cerca la fede, la fiducia, l’amore, la disponibilità ad accoglierlo.
La domanda della Madre – «Può trovare se stesso?» – è un appello dolce ma esigente. Chiede a ciascuno di esaminare il proprio cuore per vedere se Cristo è davvero al centro della vita o se è stato relegato ai margini. Accoglierlo significa permettere che anche i nostri momenti dolorosi diventino luoghi di grazia: la sofferenza, pur rimanendo tale, viene trasformata in mitezza, in forza pacifica, in abbandono fiducioso.
Maria aggiunge che la pace interiore è contagiosa: chi la riceve, la diffonde. In un mondo lacerato da divisioni e ansie, la testimonianza di un cuore pacificato è più eloquente di molte parole. Infine, la Regina della Pace ci chiede di pregare per i pastori, coloro che Cristo ha scelto e benedetto per guidare il suo popolo. La loro fedeltà, la loro santità e la loro forza spirituale dipendono anche dalla nostra preghiera. È un gesto di amore verso la Chiesa e verso il mondo.
Gesù, Tu che conosci il mio cuore, entra nella mia vita e portami la Tua pace. Trasforma le mie sofferenze in mitezza e rendimi capace di riflettere la Tua luce a chi mi è vicino. Maria, Madre e Regina della Pace, guidami ad accogliere tuo Figlio con cuore puro. Benedici e sostieni i pastori della Chiesa. Amen.