Medjugorje: “La sofferenza si trasforma in Amore”

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Medjugorje: "La sofferenza si trasforma in Amore"
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Il messaggio della Regina della Pace ci introduce al mistero cristiano della croce, spesso difficile da comprendere e accettare.

Maria ci invita a non fuggire dalle sofferenze, ma ad offrirle come dono d’amore a Dio. È un invito a guardare il dolore con occhi nuovi: non come peso sterile, ma come occasione di redenzione e di gioia spirituale. Alla luce del Vangelo e dell’esperienza dei santi, comprendiamo che la sofferenza, se vissuta uniti a Cristo, diventa via di grazia e di consolazione. Così anche le croci quotidiane, offerte con amore, si trasformano in fiori profumati davanti a Dio.

Medjugorje: Messaggio del 25 settembre 1996

Cari figli! Oggi vi invito ad offrire le vostre croci e le vostre sofferenze per le mie intenzioni. Figlioli, io sono vostra madre e desidero aiutarvi chiedendo per voi la grazia presso Dio. Figlioli, offrite le vostre sofferenze come dono a Dio perch’ diventino un bellissimo fiore di gioia. Perciò, figlioli, pregate per poter capire che la sofferenza può diventare gioia e la croce la via della gioia. Grazie per avere risposto alla mia chiamata!

La sofferenza trasformata in amore

Il messaggio richiama direttamente le parole di Gesù: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9,23). La croce non è solo un simbolo di dolore, ma la via scelta da Cristo per rivelare l’Amore più grande. Accogliere la croce significa entrare nel mistero della redenzione e scoprire che dietro il sacrificio c’è la pienezza della vita nuova.

Maria ci chiede di offrire le nostre sofferenze per le sue intenzioni. Questo concetto è profondamente radicato nelle scritture: San Paolo afferma, infatti:  “Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24). Non che alla Passione di Gesù manchi qualcosa, ma noi siamo chiamati ad unirci ad essa, collaborando così alla salvezza delle anime. Ogni sofferenza, unita a quella di Cristo ed offerta con amore, diventa feconda per la Chiesa e per il mondo.

Il messaggio ci invita a vedere la sofferenza non come maledizione, ma come possibilità di trasformazione. La Regina della Pace ci parla di un dono che diventa un “bellissimo fiore di gioia”: è il linguaggio dei santi, che hanno sperimentato la dolcezza di abbandonarsi totalmente alla volontà di Dio, anche nel dolore. Santa Teresa di Lisieux diceva: “La sofferenza è la mia gioia più grande, perché sulla croce trovo Gesù”.

La sofferenza non è mai facile da vivere, ma la preghiera ci permette di comprenderne il senso e di viverla con speranza. Quando è offerta, essa non ci isola, ma ci unisce a Cristo ed agli altri, diventando un atto d’amore. Così la croce non distrugge, ma apre alla vera gioia.

Spunti di riflessione personale

  1. Riesco a trasformare le mie difficoltà quotidiane in offerta d’amore a Dio, oppure le vivo solo come peso?
  2. In quali occasioni ho sperimentato che la croce, unita a Cristo, è diventata sorgente di pace e consolazione?

Preghiera di oggi

O Maria, Madre della Croce e della speranza, aiutami a offrire le mie sofferenze a Dio con amore. Fa’ che il mio dolore, unito a quello di Gesù, diventi fiore profumato davanti al Padre. Donami di comprendere che la Croce è via di gioia e che nulla è perduto se vissuto nell’amore. Insegnami a pregare ed a donarmi per le tue intenzioni, affinché la mia vita sia luce per gli altri e canto di lode al Signore. Amen.