Medjugorje: “La vera cura alla stanchezza”

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Medjugorje: "La vera cura alla stanchezza"
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Il messaggio della Regina della Pace ci chiama a una rinnovata fiducia nel suo Cuore Immacolato e ad un abbandono totale alla volontà di Dio.

La stanchezza spirituale e le preoccupazioni della vita quotidiana sono fenomeni n costante aumento che affaticano il cuore, per questo la Vergine ci esorta alla preghiera come segno di abbandono e di fiducia. Maria non ci lascia soli nel cammino: come madre amorevole, ci guida verso suo Figlio, indicandoci la via dell’umiltà e della fede, esortandoci ad aprirci con fiducia alla grazia che il Signore desidera donarci.

Medjugorje: Messaggio del 13 giugno 1985

Cari figli, un invito in preparazione all’anniversario (delle apparizioni): voi, parrocchiani, pregate di più, e la vostra preghiera sia segno del vostro abbandono a Dio. Cari figli, so che siete tutti stanchi: no, non sapete abbandonarvi a me! In questi giorni abbandonatevi completamente a me. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

La verità fondamentale della fede

«Voi, parrocchiani, pregate di più, e la vostra preghiera sia segno del vostro abbandono a Dio»: l’invito alla preghiera è costante nei messaggi di Maria, come anche nel Vangelo. Gesù stesso ci ha detto: «Pregate sempre, senza stancarvi» (Lc 18,1). La preghiera, se fatta con fede, diventa segno tangibile dell’abbandono a Dio, perché in essa riconosciamo che tutto dipende da Lui.

La Madonna conosce le nostre debolezze: «So che siete tutti stanchi». Anche gli apostoli hanno sperimentato la fatica nella preghiera, come nel Getsemani (cf. Mt 26,40). Tuttavia, è proprio nei momenti di stanchezza che siamo invitati a perseverare, perché «quando sono debole, è allora che sono forte» (2 Cor 12,10).

«In questi giorni abbandonatevi completamente a me»: l’abbandono alla Vergine non è mai fine a se stesso, ma è un mezzo per unirsi pienamente a Cristo. Lei, la Regina della Pace Maria, ci conduce al Figlio. Ella, che ha detto «Fiat» all’annuncio dell’angelo (Lc 1,38), ci insegna a fare altrettanto con la nostra vita.

La vera preghiera non si esaurisce nelle parole, ma diventa vita: essa ci trasforma interiormente e ci rende docili all’azione dello Spirito Santo, il quale «viene in aiuto alla nostra debolezza» (Rm 8,26). In questo tempo di grazia, Maria ci invita a fidarci ed a lasciarci guidare: come bambini nelle mani della madre, con cuore semplice e umile, possiamo scoprire che Dio è vicino, pronto a rinnovarci con la sua misericordia.