Il messaggio della Regina della Pace è breve, essenziale, quasi come un grido materno che attraversa il tempo e raggiunge il cuore dell’uomo.
In poche parole la Madre richiama all’essenziale della vita cristiana: assumere i suoi stessi sentimenti e perseverare nella preghiera. Non si tratta di un invito emotivo, ma di un cammino spirituale concreto che conduce alla conformazione a Cristo. La tradizione cattolica ha sempre visto in Maria il modello perfetto del discepolo, colei che ha creduto, custodito e vissuto la Parola. Il suo richiamo è urgente perché la preghiera è oggi spesso trascurata, mentre rimane la sorgente della vita nuova.
Medjugorje: Messaggio del 19 aprile 1984
Cari figli, abbiate i miei stessi sentimenti, Pregate, pregate, pregate!
La via della trasformazione interiore
“Abbiate i miei stessi sentimenti” richiama immediatamente l’invito dell’apostolo Paolo: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù» (Fil 2,5). Maria è la creatura che più perfettamente ha vissuto questa conformazione interiore al Figlio, nel silenzio, nell’umiltà e nella totale obbedienza alla volontà del Padre. Avere i suoi sentimenti significa accogliere Dio con cuore docile, fiducioso, capace di dire “sì” anche quando il cammino è oscuro.
Il triplice invito alla preghiera non è una ripetizione retorica, ma sottolinea l’urgenza e la centralità di questo rapporto vitale con Dio. Gesù stesso ha insegnato: «Pregate sempre, senza stancarvi» (Lc 18,1). La preghiera non è un accessorio della fede, ma il respiro dell’anima, il luogo in cui lo Spirito Santo plasma il cuore secondo il cuore di Cristo. Senza la preghiera, i sentimenti di Maria restano un ideale irraggiungibile; con la preghiera, diventano esperienza viva.
La tradizione della Chiesa insegna che la preghiera è allo stesso tempo dono di Dio e risposta dell’uomo, un dialogo filiale che trasforma interiormente chi prega e lo rende capace di amare come Dio ama. È nella preghiera che il credente impara l’umiltà, la pazienza, la misericordia e la perseveranza nelle prove. La Regina della Pace, che “custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19), indica la via della preghiera contemplativa, fedele e quotidiana.
Pregare, pregare, pregare significa dunque entrare in una relazione stabile con Dio, lasciarsi convertire giorno dopo giorno e permettere alla grazia di agire. È così che nasce una fede matura, capace di testimoniare Cristo nel mondo e di affrontare le difficoltà senza perdere la speranza.
Spunti di riflessione personale
- Quali sentimenti abitano oggi il mio cuore: fiducia, pace, abbandono… o paura e autosufficienza?
- La mia preghiera è un appuntamento occasionale o un incontro quotidiano che plasma le mie scelte?
Preghiera di oggi
Maria, Madre orante e fedele, insegnaci ad avere il tuo cuore umile e disponibile. Donaci la grazia di pregare con perseveranza, anche quando non sentiamo nulla. Rendici capaci di vivere ogni giorno uniti a Gesù, perché la nostra vita diventi lode al Padre e luce per i fratelli. Amen.