Medjugorje: "vivere oggi la chiamata alla gioia"
Il messaggio della Regina della Pace ci incoraggia a ritrovare la freschezza del “sì” a Dio, con la gioia di essere cristiani e la forza di testimoniarlo con la vita.
La Madonna ci invita a riscoprire la nostra vocazione cristiana. Essere cristiani non significa soltanto appartenere ad una tradizione religiosa, ma vivere un incontro personale e quotidiano con Cristo. La Madonna ci ricorda che la vocazione è un dono ed una responsabilità, una chiamata ad amare Dio sopra ogni cosa ed a testimoniare con gioia il Vangelo.
Cari figli, Oggi vi invito, a comprendere la vostra vocazione cristiana. Figlioli, io vi ho guidato e vi sto guidando in questo tempo di grazia, affinché diventiate coscienti della vostra vocazione cristiana. I santi martiri morivano testimoniando: Io sono cristiano ed amo Dio sopra ogni cosa. Figlioli, anche oggi vi invito a gioire e a diventare cristiani gioiosi, responsabili e coscienti che Dio vi ha invitati in modo speciale a diventare mani gioiosamente estese verso coloro che non credono e che con l’esempio della vostra vita ricevano fede ed amore per Dio. Pecriò pregate, pregate, pregate affinché il vostro cuore si apra e sia sensibile per la parola di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Maria ci invita a comprendere la nostra vocazione cristiana. Non è una parola astratta, ma un dono che ci definisce: siamo chiamati a vivere come figli amati di Dio, fratelli tra noi, testimoni davanti al mondo. San Pietro afferma: “Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui” (1 Pt 2,9). La vocazione cristiana è quindi missione: far risplendere Cristo attraverso le nostre parole e soprattutto con la nostra vita.
La Madonna richiama l’esempio dei martiri, che hanno avuto il coraggio di dichiarare: “Io sono cristiano ed amo Dio sopra ogni cosa”. Essi hanno compreso che la vita trova pienezza solo in Dio, e questo amore li ha resi capaci di donarsi fino alla fine. Anche noi, pur non sempre chiamati al martirio di sangue, siamo invitati a vivere un “martirio quotidiano”: quello della fedeltà, della testimonianza e della gioia di essere cristiani.
La Vergine sottolinea la gioia come segno della vocazione. San Paolo ci esorta: “Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie” (1 Ts 5,16-18). Un cristiano triste è una contraddizione, perché la fede è incontro con l’Amore che salva. La gioia diventa testimonianza per chi non crede, un annuncio silenzioso ma eloquente che apre i cuori a Dio.
Infine, la Regina della Pace ci ricorda che solo la preghiera rende il cuore sensibile alla Parola di Dio. Senza preghiera la vocazione si spegne, la fede diventa formale e l’amore si raffredda. La preghiera, invece, mantiene viva la fiamma del nostro “sì” e ci rende strumenti dell’amore di Dio nel mondo.
Signore Gesù, grazie per avermi chiamato ad essere Tuo discepolo. Donami un cuore aperto alla tTa Parola e colmo di gioia per servirti. Fa’ che la mia vita diventi testimonianza credibile del Tuo amore, e che ogni mio gesto porti luce a chi non Ti conosce. Maria, Madre e Maestra, guidami sulla via della vocazione cristiana. Amen.