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Messe perpetue e preghiere: come si ottiene l’indulgenza plenaria per i defunti?

La preghiera per i defunti è molto importante. Per loro si può richiedere anche l’indulgenza plenaria. Perchè per loro si offrono le Messe perpetue?

In occasione della Commemorazione dei defunti che ricorre il 2 novembre ci si sofferma sulla preghiera per coloro che hanno già concluso la loro vita terrena. La Chiesa insegna che la preghiera per i defunti è un atto di carità spirituale che aiuta le anime che si trovano nello stato di purificazione, quindi nel Purgatorio. Si prega per loro affinché sia abbreviato il loro tempo in quella dimensione di non ancora piena beatitudine alla vista di Dio.

Le preghiere, le Messe e le opere di bene che vengono offerte dai vivi possono alleviare la sofferenza e accelerare il cammino di purificazione verso il Paradiso per le anime che, appunto, nonostante siano già salvate, devono espiare le proprie colpe commesse sulla terra. Si prega per le anime purganti e non per quelle che si trovano già in Paradiso nello stato di eterna beatitudine e non si può pregare per quelle dannate che sono nell’Inferno, per cui non c’è possibilità di uscita.

La preghiera per i defunti : le Messe perpetue

La preghiera è anche un modo per mantenere un legame spirituale con i defunti, l’unico consentito e giusto, che esprime amore, in quella Comunione dei Santi in cui per fede si crede. La Santa Messa, essendo la massima forma di preghiera, in quanto in essa viene celebrato il Sacrificio di Cristo, che nell’Eucarestia è realmente vivo e presente, è il modo più potente ed efficace di pregare per i defunti.

Offrire le Messe con l’intenzione per i defunti è quindi un atto di carità importante e nello specifico, esistono le cosiddette Messe perpetue appositamente celebrate. Si tratta di Messe celebrate regolarmente, ogni giorno o ogni mese per degli iscritti in un registro, di solito legato a congregazioni religiose, santuari o missioni.

Come si prega per i defunti? – medjugorje.it

Esistono anche le Messe Gregoriane, che consistono in 30 messe consecutive per un’unica persona. Questa tradizione risale a San Gregorio Magno, che secondo la tradizione fece celebrare 30 messe consecutive per un monaco defunto, e alla fine delle quali vide l’anima di quest’ultimo salire al Paradiso. Non è necessario che le messe vengano celebrate dallo stesso sacerdote, ma devono essere consecutive.

Come si ottiene l’indulgenza plenaria per i morti

Si può poi richiedere l’indulgenza plenaria per un defunto alla volta. In particolare, in questo Anno Santo giubilare, la possibilità è data nelle chiese giubilari di tutto il mondo per tutta la durata del tempo giubilare, e cioè ancora, per i mesi fino al prossimo 6 gennaio.

Le condizioni sono di recarsi in una chiesa giubilare, partecipare alla Santa Messa e fare la Comunione, in stato di grazia, quindi previa Confessione e poi recitare il Credo, un Padre Nostro, una Ave Maria e un Gloria al Padre secondo le intenzioni del papa.

Alle stesse condizioni, esclusa la chiesa giubilare, ma inserendovi la visita al cimitero, si può richiedere l’indulegenza plenaria per i defunti anche il 2 novembre e nel periodo dall’1 all’8 novembre. La Confessione andrà fatta negli 8 giorni precedenti o successivi al giorno della richiesta. Anche le opere di carità e il compimento di sacrifici possono essere offerti per i defunti, come dono di misericordia. 

Published by
Romana Cordova