Leo Messi ha appena conquistato il campionato nordamericano con l’Inter Miami: il fenomeno argentino ringrazia Dio per tutta la sua carriera.
L’Inter Miami di Leo Messi ha conquistato la Major League Soccer, il campionato del Nordamerica. Il successo per il team della Florida è arrivato grazie alla vittoria per 3-1 nella finalissima contro i Vancouver Whitecaps di Thomas Muller. Messi non ha segnato ma ha fornito due assist per le reti di De Paul e Allende: per la ‘Pulce’ si tratta del 48esimo titolo in carriera, il terzo con l’Inter Miami dopo i tantissimi vinti con il Barcellona e il Paris Saint-Germain, senza dimenticare i successi con l’Argentina (su tutti il Mondiale 2022 in Qatar).
Anche a 38 anni Messi riesce a essere protagonista assoluto: il trionfo in MLS arriva dopo un’annata da 35 reti (capocannoniere del campionato) e 24 assist, numeri che gli sono valsi il premio di miglior calciatore della stagione. Il campione argentino continua a stupire il mondo intero, sempre con la stessa umiltà e riservatezza che lo contraddistinguono fin dagli albori.
Messi: “Dio mi ha fatto un dono, senza il suo aiuto non ce l’avrei fatta”
Nel recente America Business Forum di Miami l’ex Barcellona e PSG ha parlato tanto della sua profonda fede in Dio e di come sia stato proprio il Signore a fargli questo grande dono: “Ho sempre detto che Dio mi ha fatto un dono, ha scelto me. Fin da piccolo ero così, avevo talento, ma lungo il percorso ho fatto molti sacrifici e sforzi per rafforzare il dono che avevo ricevuto. Ma sono grato a Dio perché Lui mi ha donato la cosa principale“.
Messi, cresciuto in una famiglia cattolica, ha poi confessato di parlare sempre con Dio e di ringraziarlo ogni giorno della sua vita, non solo per i risultati sul campo ma anche per il benessere della sua famiglia. “Senza l’aiuto di Dio non sarei arrivato da nessuna parte“, ha aggiunto la ‘Pulce’, che ha un tatuaggio del volto di Gesù sul braccio destro.
Messi ha poi parlato anche del passaggio al Barcellona, che si è fatto carico delle cure necessarie per il piccolo Leo (aveva un deficit di somatotropina, l’ormone della crescita). Una decisione difficile, quella di lasciare il suo Paese a soli 13 anni: “Piangevo sempre“, racconta Messi, che però è riuscito comunque a diventare il fenomeno che tutto il mondo continua ad ammirare. Con tanta tenacia, determinazione e sempre affidandosi all’amore e all’aiuto di Dio.