C’è chi prepara uno zaino, chi una stanza da condividere e chi una chiesa da aprire fino a notte fonda.
Arriveranno da 146 differenti Paesi, ma l’abbraccio sarà uno solo: quello di Roma, pronta a ospitare mezzo milione di giovani per il loro Giubileo. Non è solo un evento, ma un movimento di volti, lingue, canti, confessioni, incontri. Tutto è pronto: parrocchie, palestre, famiglie, oratori e scuole aprono le porte. È la gioia di accogliere e di essere accolti, la forza di una generazione che porta speranza. E che trova nel cuore della Chiesa il posto dove sentirsi finalmente a casa.
Roma, crocevia di fede: 500mila giovani per un sogno condiviso
È più di un evento: è un’onda umana che attraverserà Roma con energia contagiosa. Il Giubileo dei Giovani, attesissimo appuntamento dell’Anno Santo, porterà nella Capitale oltre 500mila ragazzi da 146 Paesi. A dirlo è l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, che coordina l’organizzazione: “Una settimana che culminerà nella grande veglia a Tor Vergata e nella Messa finale presieduta da Papa Leone XIV”.
La macchina dell’accoglienza è imponente. Oltre 300 parrocchie romane si sono attivate da mesi, spalancando le porte a letti improvvisati, sacchi a pelo e volti nuovi. Quattromila volontari accompagneranno questa straordinaria esperienza di comunione. Gli alloggi saranno distribuiti in ogni angolo della città: scuole, palestre, centri sportivi, case religiose e anche famiglie che hanno scelto di aprire la propria casa.
Tra le realtà più attive, spicca l’organizzazione salesiana, che ospiterà oltre 3.000 giovani. Nella parrocchia Don Bosco, ad esempio, saranno allestiti spazi di accoglienza, medici e segreterie. “Resteremo aperti fino a notte inoltrata – spiega don Giorgio Mocci – per garantire ai ragazzi un punto di riferimento e un luogo per la preghiera”.
Anche le celebrazioni quotidiane saranno pensate per tutti: Messe in diverse lingue e sacerdoti disponibili per le confessioni, in ogni angolo della città. A Est di Roma, tre parrocchie accoglieranno 350 giovani francesi della diocesi di Arras. “Ci stiamo preparando da mesi – racconta don Stefano Cascio –. Vivremo tutto in unità, con orari condivisi e spirito fraterno”.
E mentre alcuni pellegrini americani chiedono di celebrare la Messa proprio in periferia, lungo il cammino verso Tor Vergata, l’entusiasmo cresce anche tra le famiglie, che si stanno mobilitando per accogliere e accompagnare ogni giovane con spirito di servizio.

Una Chiesa giovane che accoglie: parrocchie, volontari e famiglie in prima linea
Anche il nord di Roma si prepara a questo abbraccio universale. A Val Melaina, nella parrocchia del Santissimo Redentore affidata agli scalabriniani, 500 giovani saranno accolti nei locali delle suore orsoline. “Vogliamo che si sentano in famiglia”, dice padre Gabriele Beltrami, che 25 anni fa partecipò alla GMG del 2000 nello stesso luogo.
Altri 200 giovani, tra cui un gruppo calasanziano e uno proveniente da Spoleto, troveranno casa nella parrocchia San Pio X, nella zona ovest. È qui che prenderà vita un festival musicale animato dai focolarini, con testimonianze di fede e momenti di condivisione. “Tutta la comunità è in fermento – afferma don Andrea Celli –. Per me sarà anche un ritorno al luogo dove, nel 2000, ho confermato la mia vocazione”.
A San Policarpo, infine, 113 ragazzi dalle diocesi di Milano e Modena dormiranno tra locali parrocchiali e tende allestite in giardino. “Come per il Giubileo degli adolescenti – racconta don Angelo Riccobene – la comunità si è mobilitata in massa”. E nel Parco degli Acquedotti prenderà vita un’intensa liturgia penitenziale, con confessioni e adorazione eucaristica sotto gli archi antichi di Roma.
Sono questi i volti e i gesti di un Giubileo vissuto dal basso, nella concretezza della carità e della fraternità. Un’esperienza che, nella semplicità dell’accoglienza e nella bellezza dell’incontro, parla il linguaggio più autentico del Vangelo. Ricordiamo che il Giubileo dei Giovani che si svolgerà dal 28 luglio al 3 agosto 2025.