Nella cornice dell’Assemblea generale della Pontificia Accademia per la Vita, in corso fino al 5 marzo all’Augustinianum di Roma, mons. Vincenzo Paglia ha lanciato un appello per una nuova alleanza planetaria.
L’evento, intitolato “The End of the World? Crises, Responsibilities, Hopes”, si propone di affrontare le sfide globali che minacciano l’umanità, invitando all’unità tra diverse religioni, scienziati e uomini di buona volontà. Mons. Paglia ha sottolineato l’urgenza di unire le forze per “salvare l’umano comune”, evidenziando le crisi ecologiche, sociali ed etiche che caratterizzano l’epoca contemporanea.
l’immagine dell’arca di noè
Utilizzando una potente metafora biblica, mons. Paglia ha evocato l’immagine dell’arca di Noè, sostenendo che, al contrario del diluvio inviato da un Dio arrabbiato, oggi assistiamo a un “diluvio” causato dalla follia umana. “Gli uomini distruggono e arrivano a far sommergere la vita”, ha spiegato il presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Il vero rischio per l’umanità è rappresentato non da forze esterne, ma dalle azioni irresponsabili degli esseri umani stessi.
la necessità di un “noé” moderno
Mons. Paglia ha lanciato un appello per la necessità di un “Noé” moderno, capace di guidare l’umanità verso una nuova consapevolezza e responsabilità. “Abbiamo bisogno di barche che salvino l’umano che stiamo sommergendo”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di costruire una “frontiera planetaria” per affrontare le sfide del nostro tempo. Questa proposta si inserisce nel contesto di un “cambiamento d’epoca” frequentemente menzionato da Papa Francesco, invitando a una riflessione profonda sui valori e le responsabilità che ciascuno di noi ha nei confronti del pianeta e delle generazioni future.

un dialogo necessario
Durante la conferenza stampa tenutasi in Sala Stampa Vaticana, mons. Paglia ha richiamato l’attenzione su come sia fondamentale avviare un dialogo tra tutte le parti coinvolte, affermando che “ognuno ha un pezzo di verità”. Solo attraverso la cooperazione e il confronto si può costruire un futuro umano e sostenibile. Questo approccio multilaterale è essenziale per affrontare le sfide globali che vanno dall’emergenza climatica alla crescente disuguaglianza sociale.
Mons. Paglia ha richiamato le immagini delineate da Papa Francesco nella sua enciclica “Laudato sì” e nel documento “Fratelli tutti”, sottolineando l’idea di un’“unica casa, un’unica famiglia”. Questi concetti non sono solo ideali spirituali, ma invitano a una realizzazione pratica nella vita quotidiana, incoraggiando una visione di solidarietà e interconnessione tra tutti gli esseri umani e il creato.
In un contesto attuale caratterizzato da conflitti geopolitici, crisi sanitarie come quella del COVID-19 e catastrofi ambientali, la chiamata all’azione diventa ancora più urgente. Mons. Paglia ha sottolineato che “o ci salviamo insieme o non si salva nessuno”, un monito che invita a riflettere sulla responsabilità collettiva e sull’importanza di mettere da parte le differenze per un obiettivo comune.
L’Assemblea della Pontificia Accademia per la Vita non è solo un incontro accademico, ma un’opportunità per stimolare un dibattito essenziale su questioni come la bioetica, i diritti umani e la giustizia sociale. Le crisi attuali richiedono un ripensamento radicale delle nostre priorità e delle nostre azioni, spingendo le istituzioni religiose e laiche a collaborare per il bene comune.
Con la partecipazione di esperti provenienti da tutto il mondo, l’Assemblea rappresenta un’importante piattaforma per la riflessione e l’azione su questioni cruciali che riguardano il futuro dell’umanità. In un momento in cui le divisioni sembrano prevalere, l’invito di mons. Paglia a unirsi in una nuova alleanza planetaria suona come un messaggio di speranza e di responsabilità condivisa. La ricerca di un futuro migliore per tutti richiede un impegno collettivo, una visione condivisa e il coraggio di affrontare le sfide con determinazione e solidarietà.