Neanche il regime comunista è riuscito a fermarlo: addio al Cardinale Duka

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Addio al Cardinale Duka - www.medjugorje.it (photo: avvenire)
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E’ stata una delle più importanti quanto influenti figure della Chiesa Cattolica, tanto da professare la sua fede incrollabile anche contro il regime comunista insediatosi nel paese.

Nella giornata di martedì, 4 novembre, è salito al cielo il Cardinale Dominik Duka: aveva 82 anni. La sua resistenza al regime è stata fonte di ispirazione per tanti che avevano paura, in quel triste periodo, di professare la loro religione.

Il comunismo non aveva mai scalfito il suo amore e la sua fedeltà a Cristo e così è stato sino alla fine. Conosciamo chi era questo ministro di Dio.

Non ha perso la fede con il regime comunista

Un uomo che ha sofferta per la sua fede, tanto che è stato anche costretto ad allontanarsi e ad emigrare dal suo paese ma, non per questo, ha rinnegato Cristo, anzi. Nonostante nel suo Paese si fosse instaurato un regime che impediva di professare un credo religioso, lui ha portato avanti la sua missione evangelizzatrice.

Stiamo parlando del Cardinale Dominik Duka, l’ultimo che aveva ancora in sé la conoscenza di quella che era la Cecoslovacchia. Lo scorso martedì, all’età di 82 anni, è tornato alla Casa del Padre. Nel suo paese, e anche in buona parte dell’Europa, in molti lo conoscevano per la sua ortodossia nella fede cattolica e per la sua resistenza al regime comunista, regime che lo aveva incarcerato proprio per la sua attività religiosa.

Era stato costretto ad emigrare in Canada ma, non per questo aveva dimenticato il suo popolo e la sua gente. Era nato nel 1943 e i suoi genitori lo avevano battezzato con il nome di Jaroslav. Ma, ben presto, adottò il nome religioso di Dominik, con il quale entrò segretamente nell’Ordine dei Predicatori e fu ordinato sacerdote nel 1970.

Le sue idee sono state d’ispirazione

Il suo essere insegnante ad altri suoi confratelli domenicani, il distribuire, in modo clandestino, opere letterarie e non solo che erano state bandite dal regime comunista, la sua collaborazione anche con personalità che si trovavano all’estero, lo portò ad essere individuato dal regime come persona non gradita.

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La sua opposizione al regime comunista in Cecoslovacchia – www.medjugorje.it (photo: vatican news)

Venne arrestato e incarcerato per un anno. Durante la sua prigionia, strinse amicizia anche con Václav Havel, futuro presidente della Cecoslovacchia libera e della Repubblica Ceca dopo il 1989. Con la caduta del Comunismo, Duka contribuì a negoziare un accordo sulla restituzione dei beni della Chiesa, visto che il regime ne aveva confiscati in buona parte.

È stato arcivescovo di Praga dal 2010 al 2022 e, nel 2012, Papa Benedetto XVI lo ha innalzato anche al rango di Cardinale. Duka era un personaggio pubblico ben noto che spesso andava controcorrente nel promuovere l’insegnamento della Chiesa in una Repubblica Ceca prevalentemente atea e agnostica.

Soprattutto è stato uno di quelli che si è opposto all’ideologia di genere e ai tentativi politici di sostituire i termini madre e padre con designazioni come “Genitore A” e “Genitore B”.