Nessuna rinascita dell’Occidente senza un ritorno ai valori cristiani

A Londra, durante la conferenza dell'Alliance for Responsible Citizenship (ARC), si è discusso del declino dell'Occidente e del ritorno ai valori della tradizione cristiana. A Londra, durante la conferenza dell'Alliance for Responsible Citizenship (ARC), si è discusso del declino dell'Occidente e del ritorno ai valori della tradizione cristiana.
Alliance for Responsible Citizenship
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Negli ultimi anni, il dibattito sull’identità e il futuro dell’Occidente ha assunto un’importanza sempre crescente.

A Londra, durante la conferenza dell’Alliance for Responsible Citizenship (ARC), si è discusso del declino dell’Occidente e del ritorno ai valori della tradizione cristiana. Partecipanti di spicco hanno sottolineato la necessità di un cambiamento culturale profondo per affrontare sfide moderne, come l’immigrazione e l’ideologia gender.

Ritorno ai valori tradizionali

La percezione di un declino inarrestabile della nostra civiltà è diventata un tema ricorrente, e recenti eventi hanno messo in luce le preoccupazioni di molti cittadini riguardo a questa situazione. A Londra, dal 17 al 19 febbraio 2025, si è svolta la seconda edizione dell’Alliance for Responsible Citizenship (ARC), una conferenza che ha riunito centinaia di leader provenienti da vari settori, tra cui la politica, la cultura, l’economia e la religione. L’evento ha offerto una piattaforma per discutere la possibilità di una rinascita occidentale attraverso il recupero dei valori tradizionali cristiani.

La conferenza ha visto la partecipazione di quasi 150 relatori di calibro internazionale, che hanno affrontato cinque temi fondamentali come: lo stato della nostra civiltà, la responsabilità sociale, la libera impresa, energia e ambiente e infine l’identità nell’era digitale .

Tra i relatori spiccavano nomi noti come il psicologo canadese Jordan Peterson, l’accademica Ayaan Hirsi Ali, e l’ex premier australiano Tony Abbott. La varietà delle voci e delle esperienze ha contribuito a creare un ambiente di dialogo vivace e significativo, con oltre 4.000 partecipanti che hanno avuto l’opportunità di interagire, scambiare idee e collaborare.

Una delle osservazioni più significative emerse dalla conferenza è stata la crescente consapevolezza che il declino delle società occidentali non può essere affrontato unicamente attraverso politiche tecniche o economiche. Al contrario, è necessario un cambiamento culturale profondo. I relatori hanno sottolineato che le scelte politiche sono, in ultima analisi, il riflesso di una concezione dell’uomo e dei suoi valori. In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali stanno rapidamente trasformando il nostro modo di vivere, la questione dell’identità è diventata cruciale. La sfida di definire chi siamo in un contesto di cambiamento radicale è un tema che ha suscitato molte riflessioni durante la conferenza.

Un altro aspetto centrale è stato il richiamo ai valori della tradizione cristiana come fondamenta su cui ricostruire la nostra società. Non sorprende che la conferenza abbia visto la partecipazione di esponenti di diverse tradizioni religiose, tra cui il mondo ortodosso, cattolico e protestante, così come una significativa presenza ebraica. Questa pluralità di voci ha testimoniato un riconoscimento comune: la necessità di tornare alle radici della nostra civiltà, per recuperare valori fondamentali che sono stati trascurati o rifiutati dalle élite attuali. La riscoperta di questi valori è vista come un passo imprescindibile per fermare il declino e promuovere una rinascita autentica.

Un passaggio cruciale dell’intervento di molti relatori ha richiamato la celebre affermazione del cardinale Joseph Ratzinger, che nel 2005 invitava a “vivere come se Dio ci fosse”. Questa provocazione ha messo in evidenza il fallimento del tentativo illuminista di costruire valori morali universali senza il riferimento a una dimensione trascendente. Le esperienze di vita e le scelte morali degli individui non possono prescindere da un fondamento più profondo, e molti partecipanti hanno condiviso la convinzione che solo un ritorno a Dio e ai suoi insegnamenti possa fornire una guida reale in tempi di crisi.

Alliance for Responsible Citizenship (ARC), una conferenza che ha riunito centinaia di leader provenienti da vari settori, tra cui la politica, la cultura, l'economia e la religione
Momenti di dibattito alla conferenza ARC di Londra

Tematiche cruciali e dialogo

Il dibattito ha anche toccato questioni cruciali come la famiglia naturale, l’identità dei popoli e le sfide legate all’immigrazione. Questi temi, spesso polarizzanti, sono stati affrontati con serietà e rispetto, riconoscendo la complessità delle situazioni attuali e la necessità di un dialogo aperto. La conferenza ha rappresentato un’opportunità per molti opinion leader di esprimere la loro visione su come affrontare le ideologie che minacciano i fondamenti della nostra società, come il genderismo e l’ambientalismo radicale.

In questo contesto, è interessante notare che l’ARC ha visto un incremento significativo nella partecipazione rispetto alla prima edizione, triplicando il numero dei partecipanti. Questo segnale di crescita indica un desiderio crescente di esplorare alternative alle attuali narrazioni dominanti e di lavorare insieme per trovare soluzioni che siano in linea con i valori tradizionali. La conferenza ha messo in luce un movimento che sta guadagnando terreno e che potrebbe svolgere un ruolo significativo nel plasmare il futuro dell’Occidente.

Tuttavia, è fondamentale non dimenticare le lezioni del passato. L’esperienza della campagna “Back to Basics” lanciata negli anni ’90 dal premier britannico John Major, che cercava di ripristinare i valori tradizionali in risposta a cambiamenti sociali rapidi, è un monito. Quella campagna, purtroppo, si rivelò un fallimento, in parte a causa della sua superficialità e della mancanza di un vero impegno nel trasmettere quei valori. È chiaro che i valori non possono essere imposti dall’alto, ma devono essere vissuti e incarnati all’interno delle comunità.

In un’epoca in cui la cultura dominante sembra allontanarsi sempre più da questi principi, è imperativo che le comunità di fede e i cittadini consapevoli si uniscano per promuovere e sostenere i valori che hanno storicamente sostenuto la nostra civiltà. La conferenza dell’ARC ha dimostrato che ci sono molte persone pronte a impegnarsi in questo percorso e che riconoscono l’importanza di un ritorno a Dio come forza stabilizzante nella storia.

 

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