Viviamo in una cultura che, spesso in nome della curiosità o del benessere personale, giustifica pratiche che la fede cristiana ha sempre considerato pericolose.
La magia, l’astrologia, lo spiritismo, e persino discipline presentate come innocue, possono in realtà diventare varchi per l’azione del maligno. Secondo l’insegnamento cattolico, tutte queste attività espongono a una sola realtà: il demonio. Ogni tentativo di aprire porte al soprannaturale fuori da Dio è una minaccia spirituale.
Illusioni pericolose: quando il maligno si traveste da luce
Nel mondo contemporaneo si fa sempre più strada l’idea che esista una spiritualità “alternativa”, personalizzata, svincolata da Dio ma capace di offrire risposte e conforto. È così che, tra la leggerezza e la moda, tante persone si avvicinano a pratiche come la cartomanzia, la magia, l’oroscopo, la meditazione orientale, lo spiritismo e la cosiddetta “new age”. Apparentemente inoffensive, queste vie si presentano come strumenti di crescita personale, conoscenza di sé o benessere interiore. Ma la Chiesa cattolica, con la saggezza che deriva dalla verità rivelata, mette in guardia con fermezza: queste pratiche sono inganni spirituali. Il Catechismo della Chiesa Cattolica è chiaro: “Tutte le pratiche di magia o di stregoneria […] sono gravemente contrarie alla virtù della religione”.
Non v’è differenza teologica tra magia bianca o nera: come scrive Padre Gabriele Amorth, anche la presunta magia benefica si appoggia a poteri demoniaci, e resta inaccettabile per la fede cattolica. L’astrologia, i tarocchi, la cartomanzia, la radiestesia o l’uso di amuleti possono sembrare alla moda o innocui, ma in realtà rientrano nella stessa categoria di pratiche che cercano potere attraverso mezzi occulti, contrariamente alla fiducia in Dio.
Le Scritture ribadiscono questa condanna. Deuteronomio 18, 10‑12 proibisce chiaramente divinazione, necromanzia, consultazione dei defunti e incantesimi. Queste pratiche sono dichiarate “abominevoli al Signore”. Anche i profeti veterotestamentari, e il Nuovo Testamento, mostrano che Satana tenta attraverso il mistero e l’occulto, ma che la verità e la Parola di Dio supera ogni inganno.
Il demonio non appare con corna e forcone. Spesso si presenta come “angelo di luce” (2 Cor 11,14), promettendo soluzioni rapide, scorciatoie emotive, poteri speciali, esperienze “spirituali”. Ma la sua unica vera arma è l’inganno. Aprire il cuore a queste pratiche equivale ad aprire una porta a un’influenza oscura che può disturbare, confondere e, nei casi più gravi, tormentare. Ciò che comincia per curiosità può diventare schiavitù interiore.

Protezione spirituale: preghiera, digiuno e luce sacramentale
Il credente non rimane impotente davanti a tali minacce. Preghiera, digiuno, sacramenti e fede viva sono le reali protezioni contro ogni tentativo di inganno demoniaco. Proprio come Gesù spiegò che certe influenze maligne si scacciano solo con la preghiera e il digiuno (cf. Mc 9,29), la Chiesa ribadisce l’importanza di una vita spirituale centrata su Cristo.
La pace interiore e il discernimento nascono dall’intimità con Dio, non da rituali occultisti. L’esistenza di occulto non è negata, ma resa nulla dall’autorità di Cristo. In Atti 19,18‑20, i cristiani di Efeso bruciarono pubblicamente i loro libri di magia per abbracciare la luce del Vangelo — testimonianza concreta del potere di conversione e liberazione.
Ogni volta che ci si rivolge all’oroscopo, ai tarocchi, alla cartomanzia, allo spiritismo o anche pratiche apparentemente innocue come certi esercizi New Age o yoga, si rischia di aprire porte spirituali non controllate, ricercando conoscenza o potere fuori da Dio. Il Catechismo e i documenti vaticani — come quello sul New Age — sottolineano che anche discipline apparentemente fisiche o meditative possono portare a dottrine spiritualmente incompatibili con il Cristo e il Vangelo.
La via della sicurezza spirituale è dunque la fedeltà alla tradizione: affidarsi alla grazia, vivere i sacramenti, resistere alla curiosità che spinge verso occulti segreti. In questo modo, chi resta in Cristo non ha nulla da temere: la luce vince ogni tenebra. La fede cristiana non proibisce la ricerca interiore, bensì l’uso di mezzi che escludono completamente Dio dalla sfera spirituale.
La fede non è un’opzione tra tante, ma una scelta decisiva tra verità e inganno. Chi vive in Cristo non deve temere nulla. Ma deve restare desto. Perché il male non dorme mai, ma chi vive nella grazia ha già vinto la battaglia.