Oggi si ricordano i Martiri spagnoli della guerra civile - www.medjugorje.it
Non sempre tutti i Santi e i Beati che la Chiesa ha proclamato nel corso dei suoi due millenni di vita li ricordiamo. Come quelli che, ad esempio, si festeggiano oggi 6 novembre.
Stiamo parlando dei beati martiri della guerra civile spagnola. In uno dei momenti più bui della storia di questa nazione, quanto dell’Europa intera, la luce di Cristo non viene mai meno, anche nel sacrificio di questi uomini e donne di Dio.
Una storia molto particolare che vale la pena di conoscere, insieme ai nomi dei beati di cui, oggi, si celebra la memoria.
Sono davvero tanti coloro che hanno donato la loro vita, anche con il martirio, pur di non rinnegare o abbandonare la loro fede in Cristo in uno dei momenti più difficili della storia dell’umanità che vedeva, da un lato, lo scoppio della guerra civile in Spagna e, dall’altro invece, l’inizio della Seconda guerra mondiale.
In un momento così difficile, compreso fra gli anni 1936 e 1939, più di 2000 furono gli uomini e le donne di Dio, ma anche i laici che morirono martiri e dei quali la Chiesa ha ritenuto di individuare gli elementi caratteristici del martirio cristiano. Non tutti ancora hanno raggiunto la santità (sono Santi solo 11 di loro), ma tanti sono i Beati (oltre 2000).
Beatificati a partire dal 1987 per volere di Giovanni Paolo II, al quale sono seguite anche le beatificazioni di Benedetto XVI e Papa Francesco, ed è stato proprio Giovanni Paolo II che ha anche innalzato a Santi alcuni di loro.
La loro è una storia veramente particolare perché, nonostante i tempi oscuri durante i quali hanno vissuto, hanno perdonato i loro persecutori e, allo stesso tempo, hanno continuato a portare avanti la loro predicazione per la Parola di Dio.
Il 14 aprile 1931 iniziò la seconda repubblica spagnola, con la proclamazione della Repubblica e l’esilio del re Alfonso XIII. In tale circostanza la Chiesa cattolica, con papa Pio XI, aveva invitato i cattolici alla collaborazione con il nuovo governo, nell’interesse della Spagna. Iniziò così una forte ondata di anticlericalismo, con i primi atti di violenza nei confronti di religiosi e laici, anche a causa del malcontento verso l’appoggio che la Chiesa spagnola avrebbe dato ai ceti dominanti.
La violenza colpì però indiscriminatamente anche molte persone estranee alle vicende politiche. Le cifre accettate dagli storici assommano un totale di 13 vescovi e circa 4100 sacerdoti, 2300 appartenenti ad altri ordini e 283 suore, nella stragrande maggioranza uccisi nell’estate del 1936. Oltre 2000 martiri, uccisi in odio alla fede, che la Chiesa sta accompagnando tutti agli onori degli altari.