Papa Francesco dal letto d’ospedale prega per la fine della guerra

La frase “Anch'io prego per voi” ha risuonato con particolare intensità, evidenziando il legame tra il Papa e i suoi seguaci, un legame che si fa ancora più forte nei momenti di difficoltà. La frase “Anch'io prego per voi” ha risuonato con particolare intensità, evidenziando il legame tra il Papa e i suoi seguaci, un legame che si fa ancora più forte nei momenti di difficoltà.
Papa Francesco
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Durante l’Angelus di ieri, Papa Francesco ha voluto esprimere una profonda vicinanza ai fedeli, sottolineando il suo impegno nella preghiera.

Anche mentre si trova in convalescenza al Policlinico Gemelli di Roma, dove è ricoverato per una polmonite bilaterale, la sua presenza in ospedale non ha impedito al Santo Padre di continuare a portare avanti il suo compito di guida spirituale per milioni di persone in tutto il mondo. La frase “Anch’io prego per voi” ha risuonato con particolare intensità, evidenziando il legame tra il Papa e i suoi seguaci, un legame che si fa ancora più forte nei momenti di difficoltà.

La guerra e il richiamo alla pace

Francesco ha parlato della guerra, definendola “ancora più assurda” da quella che è la sua prospettiva attuale. La guerra, in particolare quella che continua a infuriare in Ucraina, ma anche nelle altre regioni del mondo come Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e Kivu, viene vista come un’aperta violazione dei principi di pace e giustizia. Le parole del Papa giungono in un momento in cui le tensioni geopolitiche sono elevate e la violenza sembra essere una risposta sempre più comune ai conflitti. La sua denuncia della guerra è un appello chiaro e diretto alla comunità internazionale affinché si cerchi una soluzione pacifica ai conflitti, piuttosto che ricorrere all’uso della forza.

La preghiera per la pace è un tema ricorrente nel magistero di Papa Francesco. Sin dal suo insediamento nel 2013, il Papa ha costantemente invitato i fedeli e i leader mondiali a riflettere sull’importanza della pace. La sua visione di pace non si limita a un’assenza di conflitto, ma implica un attivo impegno per la giustizia sociale, per il dialogo interculturale e la riconciliazione tra i popoli. La guerra, come afferma Francesco, non è solo una questione di territori o potere, ma colpisce le persone, le famiglie e le comunità, portando dolore e sofferenza indescrivibili.

La guerra, in particolare quella che continua a infuriare in Ucraina, ma anche nelle altre regioni del mondo come Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e Kivu, viene vista come un’aperta violazione dei principi di pace e giustizia
Mappa dei conflitti

Il ruolo di Maria

Nell’Angelus, il Papa ha anche fatto riferimento a Maria, la Madre di tutti, invitando i presenti a rifugiarsi nella sua intercessione. La figura di Maria è centrale nella spiritualità cristiana e rappresenta un simbolo di speranza e conforto in tempi di crisi. Francesco ha esortato i fedeli a rivolgersi a Maria per trovare forza e guida nel cammino verso la pace, un invito che trova risonanza in molte tradizioni religiose che vedono nella figura materna una fonte di protezione e amore.

Il ricovero del Papa ha destato preoccupazione tra i fedeli e i membri della Chiesa, ma la sua resilienza e il suo spirito di servizio sembrano rimanere inalterati. La sua capacità di comunicare messaggi di speranza e di amore anche in situazioni di fragilità è una testimonianza della sua vocazione e del suo impegno per il bene dell’umanità. La sua presenza, anche se a distanza, continua a ispirare molti, ricordando l’importanza della solidarietà e della compassione nelle sfide quotidiane.

L’Angelus di questa domenica trascorsa, quindi, non è solo un momento di preghiera, ma un richiamo a una responsabilità collettiva. La pace non può essere considerata un obiettivo lontano, ma deve essere un impegno quotidiano da parte di tutti. La guerra, come afferma Francesco, è un’aberrazione che deve essere contrastata con la forza della verità e dell’amore. In un tempo in cui le differenze sembrano acuirsi, il Papa invita a costruire ponti anziché alzare muri, a cercare il dialogo anziché alimentare le divisioni.

Nel concludere il suo messaggio, Francesco ha augurato a tutti una buona domenica, sottolineando la sua speranza di rivedere presto i fedeli.

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