Papa Leone è andato ad Assisi per la conclusione dell'assemblea della CEI - www.medjugorje.it
Una visita programmata per dare conclusione all’incontro con i Vescovi della CEI che erano lì riuniti per l’81esma assemblea generale. Un momento particolare nella città del Santo patrono d’Italia.
Il pontefice è arrivato anche e soprattutto per pregare sulla tomba di San Francesco, per un mondo che è alla ricerca continua della speranza e che, da ogni parte, invoca la pace, così difficile da portare avanti e da trovare. Leone, prima di incontrare i vescovi, ha visto come necessaria la tappa alla Basilica Inferiore.
Un luogo sacro che accoglie il Papa a pochi giorni dall’inizio di un anniversario molto speciale e particolare. Vediamo di cosa si tratta.
Papa Leone, a poco a poco, sta uscendo da quelle che sono le mura della Città del Vaticano e non lo fa solo per recarsi a Castel Gandolfo. In attesa di quello che sarà il suo primo viaggio apostolico in Libano e Turchia, in occasione dell’anniversario del Concilio di Nicea, il Pontefice si è recato giovedì 20 novembre ad Assisi, per concludere l’81esima assemblea generale della CEI, dove erano riuniti tutti i vescovi. L’arrivo nella città del Poverello, San Francesco, e pregare lì sulla sua tomba, sono stati fra i momenti più significativi della visita di Leone.
Papa Prevost, prima di incontrare i vescovi riuniti nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, si è recato personalmente a pregare sulla tomba di Francesco nella parte inferiore della basilica. Un momento privato e personale, che però ha lasciato un segno profondo nel cuore del pontefice: “E’ una benedizione venire in questo luogo sacro. Siamo vicino agli 800 anni dalla morte di san Francesco, questo ci dà modo di prepararci questo grande povero e umile santo, mentre il mondo cerca segni di speranza“.
Le parole di Leone sono state forti: davanti ad un mondo che ancora cerca la pace e la speranza, San Francesco dopo 800 anni ci guarda ancora con lo stesso sguardo, quello di colui che abbandonò tutto per donarsi totalmente a Cristo.
Ad attendere l’arrivo di Papa Leone non c’erano solo i frati ma anche tantissimi fedeli che lo hanno accolto con gioia e con un applauso. Il custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, ha accompagnato il Pontefice nella cripta della basilica, dove è custodito il corpo del Santo.
Qui, Prevost si è fermato e inginocchiato in preghiera, per un momento di intimo silenzio, preghiera e raccoglimento. Poi ha espresso, attraverso parole semplici, la sua gioia per essere in questo luogo.
Dopo la preghiera alla Porziuncola, l’arrivo a Santa Maria degli Angeli per l’incontro a porte chiuse con i Vescovi per l’assemblea CEI. “Tornerò ad Assisi il prossimo anno per gli 800 anni dalla morte di San Francesco” – ha affermato alla fine dell’incontro il Papa. Ma sono stati i frati a restare maggiormente colpiti dalla visita di Leone: “Ci ha salutati ad uno ad uno e ci ha confidato che veniva più volte ad Assisi per trovare pace, ed era contento di averlo fatto oggi in veste bianca“.
Il Papa ha, infine, esortato i frati del convento a continuare ad essere custodi della memoria di San Francesco, “portando nel mondo un messaggio di riconciliazione e di speranza“. Un incontro che ha avuto il sapore della speranza, quella speranza che in molti sembrano aver perso nel mondo.