Papa Leone XIV: “La Risurrezione guarisce la tristezza, la storia ha ancora molto da sperare”

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Papa Leone XIV: "La Risurrezione guarisce la tristezza, la storia ha ancora molto da sperare" - Medjugorje.it (Instagram Pontifex)
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Nell’udienza generale Papa Leone ha parlato della gioia per la Risurrezione di Cristo come strumento per vincere la tristezza umana.

Nonostante la pioggia che ha fatto capolino a Roma in tanti – muniti di ombrelli, impermeabili e mantelline – hanno scelto comunque di ritrovarsi in Piazza San Pietro per essere presenti all’udienza generale di Papa Leone XIV. Il Pontefice, dopo il classico giro con la jeep bianca e la consueta benedizione (rivolta in particolare ai bambini), ha pronunciato la sua catechesi su ‘La Risurrezione di Cristo, risposta alla tristezza dell’essere umano’.

Il Santo Padre si è quindi soffermato sulla Risurrezione di Cristo e su come sia avvenuta non in maniera “eclatante o violenta“, ma “mite, nascosta, umile“, definendola quindi “un’esplosione di vita e di gioia che ha cambiato il senso dell’intera realtà“. Il Cristo Risorto è quindi il miglior antidoto alla tristezza umana, caratteristica – sottolinea il Papa – che purtroppo sta invadendo sempre più la vita di tante persone.

Il Cristo Risorto fa tornare la gioia nel cuore: l’episodio dei discepoli di Emmaus

Sua Santità ha voluto chiarire ancora meglio questo concetto ricordando l’episodio dei due discepoli di Emmaus che lasciano Gerusalemme con il cuore pieno di tristezza dopo la crocifissione e la sepoltura di Gesù. Tutto sembra perduto in quello che Leone XIV cita come un “triste viaggio di sconfitta“, fino all’incontro con Gesù Risorto che cambia per sempre la vita dei due discepoli.

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Il Cristo Risorto fa tornare la gioia nel cuore: l’episodio dei discepoli di Emmaus – Medjugorje.it (Screen YouTube)

La profonda tristezza impedisce ai due discepoli di riconoscere che quel viandante è davvero il Signore. Gesù Risorto li ascolta, li fa sfogare, prima di ricordare loro che “il Cristo doveva morire, soffrire e risorgere“, come riportato nelle Scritture. Proprio queste parole fanno riaffiorare la speranza nei due discepoli, che riconosceranno finalmente Gesù Risorto dopo che Egli sedette a tavola con loro, spezzò il pane e lo offrì prima di sparire dalla loro vista.

Tutto si chiarisce – afferma Papa Leone – il cammino condiviso, la parola tenera e forte, la luce della verità… Subito si riaccende la gioia, l’energia scorre di nuovo nelle membra stanche, la memoria torna a farsi grata. E i due tornano in fretta a Gerusalemme, per raccontare tutto agli altri”. 

Papa Leone: “La storia ha ancora molto da sperare in bene”

Gesù non è risorto a parole, ma con i fatti – aggiunge il Santo Padre – con il suo corpo che conserva i segni della passione, sigillo perenne del suo amore per noi. La vittoria della vita non è una parola vana, ma un fatto reale, concreto. La gioia inattesa dei discepoli di Emmaus ci sia di dolce monito quando il cammino si fa duro”. 

La risurrezione di Gesù Cristo è quindi la sconfitta della morte e la vittoria della vita, “nonostante le tenebre del Calvario“: per questo Papa Leone ha voluto sottolineare che anche in un periodo così difficile come quello che stiamo vivendo la storia ha ancora molto da sperare in bene“.