Dallo scorso 8 maggio, nel cuore del mese dedicato alla Vergine Maria e giorno della recita della Supplica alla Madonna di Pompei, la Chiesa ha un nuovo Papa: Leone XIV.
Diverse, e quasi immediate, sono state subito notate le differenze con il suo predecessore Francesco, e non si tratta solo di ordine religioso di appartenenza o di nazionalità di provenienza. Un nuovo Papa che porta delle nuove novità.
Sembra uno scioglilingua, ma in realtà non è così: c’è chi le vuole notare queste “differenze” e chi invece le considera come un passo in continuità con il suo predecessore. Cerchiamo di capire insieme.
Papa Leone XIV: che novità ha portato?
È vero quando si dice che: “Morto un Papa, se ne fa un altro”: ciò che conta è, però, non dimenticare mai, per il nuovo Pontefice, tutti gli insegnamenti del suo predecessore. E così è, almeno fino ad ora, per Papa Leone XIV. Un’eredità forte e pesante, la sua, quella di Papa Francesco, ma che Prevost sta cercando di mantenere e rispettare in ogni suo minimo dettaglio.
Certo, lo dicevamo all’inizio: si tratta di due personalità differenti. Leone è un agostiniano, Francesco era un gesuita. Due ordini monastici diversi ma dove al centro vi era sempre Cristo e i suoi fedeli. Non abbiamo potuto, però, fare a meno di osservare alcuni piccoli cambiamenti (c’è chi li ha chiamati “elementi rispolverati”) proposti da Leone XIV a differenza di Francesco.
Quali sono? O meglio…in quanti si sono accorti di queste “nuove novità”? Iniziamo dalla prima apparizione alla folla festante di fedeli al momento della sua elezione. Se Francesco si presentò semplicemente in abito bianco, come concerne ad un Papa ma con una rottura di schemi mai vista finora (il suo “Cari fratelli e sorelle, buonasera”), Leone invece, con il suo “La pace sia con voi”, ha ripreso ad indossare la mozzetta di velluto rossa.
La ripresa di alcuni elementi lasciati da Francesco
Un primo segnale di continuità con le volontà storiche della Chiesa (come aveva fatto anche Benedetto XVI), ma che di certo non aveva fatto Francesco. Altra piccola differenza con il suo predecessore è che Leone XIV ha indossato alcuni paramenti usati già da Giovanni Paolo II, come la casula, la stola e il bastone pastorale (simbolo della sua autorità sacerdotale).

Altro elemento osservato è stato il ritorno all’utilizzo dei pantaloni bianchi sotto la talare bianca da parte di Leone, mentre Francesco ha sempre indossato i pantaloni neri. La liturgia, anche, ha visto alcuni piccole varianti, come il Regina Coeli intonato direttamente dal Pontefice, o anche come la volontà di ripristinare l’imposizione del pallio ai nuovi vescovi direttamente dalle sue mani, nel giorno della festa liturgica sei SS. Pietro e Paolo.
Ultima, ma non meno importante delle altre, il ritorno per il riposo estivo a Castel Gandolfo, cosa che Francesco non aveva mai fatto, preferendo restare a Casa Santa Marta anche nella calura estiva di agosto.