Nel corso dell’udienza generale Papa Leone XIV ha sottolineato che è il Cristo risorto a illuminarci con la fratellanza, oggi non scontata.
Solo con il Cristo morto e risorto si sperimenta la vera fratellanza e si abbandonano prepotenze, egoismi e tensioni che sfociano troppo spesso nell’odio e nelle guerre. Con queste parole Papa Leone XIV, nel corso dell’udienza generale del 12 novembre, ha voluto ricordare ancora una volta la ‘Storia nuova’ cominciata con la Risurrezione di Gesù e caratterizzata principalmente dal bisogno di fraternità.
Dopo il consueto giro in Papamobile, il saluto ai fedeli e l’abbraccio a molti bambini, il Pontefice ha voluto dedicare la sua riflessione al tema “La spiritualità pasquale anima la fraternità. ‘Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”, ponendo proprio l’accento sul fatto che oggi la fraternità non è affatto scontata.
“Molti conflitti, tante guerre sparse nel mondo, tensioni sociali e sentimenti di odio sembrerebbero anzi dimostrare il contrario – le parole di Papa Leone XIV – Tuttavia, la fraternità non è un bel sogno impossibile, non è un desiderio di pochi illusi“. Il Santo Padre ha ricordato l’insegnamento di san Francesco d’Assisi, che si rivolgeva con “Omnes Frates” (“Fratelli tutti“) a prescindere da dove venivano le persone o quali fossero le loro culture religiose.
Papa Leone XIV: “Grazie a Gesù possiamo amarci e dare la vita per gli altri”
San Francesco, ricorda Papa Prevost, “poneva sullo stesso piano tutti gli esseri umani, proprio perché li riconosceva nel comune destino di dignità, di dialogo, di accoglienza e di salvezza“. Ed ecco che la parola ‘fratello’, che vuol dire prendersi cura e sostenere, diventa un vero e proprio appello a quella fraternità universale che è un tratto distintivo del Cristianesimo.

“Questa fraternità si basa sul comandamento di Gesù, che è nuovo in quanto realizzato da Lui stesso, compimento sovrabbondante della volontà del Padre – le parole di Papa Leone durante l’udienza generale – Grazie a Lui, che ci ha amato e ha dato sé stesso per noi, noi possiamo a nostra volta amarci e dare la vita per gli altri, come figli dell’unico Padre e veri fratelli in Gesù Cristo”.
Il Pontefice sottolinea che Cristo, con la sua luce, diffonde la fraternità e scaccia l’odio che può facilmente insinuarsi anche nelle relazioni familiari. E’ proprio la Risurrezione il momento in cui i discepoli “diventano veramente fratelli, ricevono il dono dello Spirito e ne diventano testimoni“.