Era l’8 maggio, giorno durante il quale il mondo si affida alla Madonna di Pompei. E, proprio quel giorno, lo Spirito Santo ha ascoltato il grido di una Chiesa che, da più di 15 giorni, era nel silenzio.
Intorno alle ore 18, arriva la fumata bianca e l’annuncio che, adesso, quelle pecore non erano più senza pastore, anzi. Il gregge ha nuovamente una guida che porterà sempre con sé il ricordo di Papa Francesco.
Lui si chiama Robert Prevost e sono in pochi a conoscerlo. È un cardinale che svolge il suo ministero in Perù ed è stato scelto come nuovo Pontefice.
Un mese con Papa Leone XIV
La si aspettava da tempo quella fumata bianca anche se il conclave era iniziato soltanto 24 ore prima. Nonostante tutto, però, l’attesa è stata ripagata e, alla fine, alle ore 18 la fumata bianca è arrivata: un nuovo Pontefice è stato eletto dal collegio di cardinali. Lui arriva dagli Stati Uniti, anche se ha svolto il suo ministero in Perù.
Robert Francis Prevost sale al soglio di Pietro scegliendo come nome quello di Leone XIV. Ieri, 8 giugno, sono passati esattamente 30 giorni dalla sua elezione. Cosa ha fatto in questo arco di tempo? Tantissimo, anzi: faremmo prima a dire cosa non ha fatto il nuovo Pontefice. Ha incontrato tantissimi fedeli durante le sue udienze (anche se sono state poche), alcuni capi di Stato e, soprattutto, ha accarezzato e benedetto tanti bambini.
Il tutto sulla scia del ricordare sempre il suo predecessore Francesco. Un uomo carismatico che ha salutato il popolo accorso in Piazza San Pietro con il saluto di Gesù: “La pace sia con tutti voi”. E proprio quella pace che ricorre, sempre, in ogni suo discorso, in ogni sua omelia. Lui è il primo pontefice americano, quanto anche il primo proveniente dall’ordine di Sant’Agostino.
Forse nemmeno lui stesso si aspettava un’agenda cosi fitta di impegni anche se solo nel primo mese. Ma avrà, di certo, messo in conto di esser stato eletto nell’anno del Giubileo dove, di conseguenza, gli impegni sono raddoppiati. Nonostante tutto però, non si è tirato indietro, sin dal suo primo impegno.
Il primo papa americano: gli incontri e il legame con Francesco
La commozione negli occhi dalla prima benedizione Urbi et Orbi dalla loggia di San Pietro, quanto anche al momento del suo ricevere il pallio e l’anello del pescatore, ma ancora di più, quando ha preso possesso della Cathedra in San Giovanni in Laterano. Tutto questo, però, è stato anche affiancato da impegni ufficiali, quali il Giubileo delle famiglie e quello dei movimenti ecclesiastici, ma anche dalle prime ordinazioni sacerdotali.

Eletto nel mese di maggio, Leone XIV ha affidato tutto nelle mani di Maria, e il Rosario il 31 maggio ai piedi della grotta di Lourdes nei giardini vaticani, è stato solo un primo atto. E, a proposito di giardini vaticani, la tappa del Giro d’Italia: l’accoglienza calorosa del Pontefice ai ciclisti, lo scambio di doni e l’incoraggiamento a proseguire anche con la cura dello spirito non solo del corpo.
Ma, come dicevamo all’inizio, mai è mancato il ricordo del suo predecessore. È stato proprio lì, a Santa Maria Maggiore, che Prevost si è recato il giorno dopo la sua elezione: a rendere omaggio alla tomba di Francesco e a pregare, quasi come a chiedere aiuto e conforto al predecessore per compiere al meglio il suo ministero.
“Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra” – sono state le parole più toccanti e profonde di Leone XIV ai media del mondo. Un percorso che è appena iniziato e che si presenterà ricco di momenti e di avvenimenti, spirituali e civili. Buon cammino Papa Leone!