Come reagire di fronte a un’ingiustizia insopportabile? È più facile cedere all’odio, ma come non cadere in tentazione?
Quante volte, nella vita, ci siamo trovati di fronte a una situazione in salita. Un’ingiustizia subita, ad esempio, un qualcosa che è davvero difficile accettare, per quanto si tenti. Un attimo si è in pace, poi magari ci si trova davanti alla persona che è causa di grande sofferenza, e subito si riaccende un odio feroce, misto a rabbia, disprezzo.
Diciamoci la verità, è molto più facile cedere all’odio che cercare di perdonare. L’odio può nascere verso chi è causa di una determinata situazione e quindi può essere generalizzato, come quello per i politici, o più specifico, come per colleghi, persone che in generale fanno del male ad altri.
Ora, le ingiustizie sono all’ordine del giorno, e purtroppo è qualcosa che inevitabilmente fa infuriare. D’altronde, la natura umana è anche questo: come si potrebbe, in fondo, restare impassibili di fronte a chi fa del male? Non bisogna esserlo, ma come spesso diceva Gesù, è bene pregare per queste persone, affinché si convertano.
Cosa vuol dire veramente la frase di Gesù «amate i vostri nemici»
Quando percepiamo un’ingiustizia, odiare chi fa del male non è la giusta soluzione.

Come diceva Nostro Signore nel Vangelo:«Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male». Quando si risponde al male generando altro male, è come rinnegare la Parola di Dio.
Peraltro, non si diverrà come il proprio “nemico”? È facile cedere all’odio, ed è come fare una discesa, che è molto più semplice di fare una salita. È come passare per la via più semplice, invece della “via stretta” di cui spesso ha parlato Gesù.
Amare il nemico, ovviamente, non vuol dire dare il proprio benestare ai suoi comportamenti, tutt’altro. Vuol dire, però, usare un linguaggio che si differenzi da quello dell’odio, e magari provare a intavolare un confronto, ove possibile. Meglio allontanarsi in modo pacifico all’occorrenza, fare in modo che il male non si insinui nel proprio animo.
Pregare per chi ci fa stare male e restare aperti a un’eventuale riappacificazione, ove possibile. In questo modo non si lascia spazio all’odio.
C’è una domanda importante da porsi, quando ci si trova di fronte a queste situazioni: da che parte sto, chi sto servendo davvero, il Regno di Dio o quello del male? La Beata Vergine Maria, nonostante vedesse suo Figlio morire in modo assolutamente ingiusto, non odiò coloro che gli avevano fatto del male.
Le logiche del Vangelo si discostano, dunque, da quelle del mondo, e seguire la strada più facile non è mai la soluzione. Affidarsi a Dio, pregare per i nemici, e portare la parola di Dio nella quotidianità è il dovere di ogni cristiano.