La Quaresima di San Michele Arcangelo - medjugorje.it
C’è una particolare devozione che si chiama “Quaresima di San Michele”: quando e come si svolge e in cosa consiste effettivamente?
In questo periodo si sente parlare di Quaresima di San Michele, una pratica devozionale poco conosciuta e di cui molti ignorano l’esistenza. Che cos’è e in cosa consiste precisamente questa devozione che dal nome, fa comprendere che i suoi elementi caratterizzanti siano il numero di 40 giorni e la figura del Santo Arcangelo guerriero e protettore dal male.
Si tratta di una pratica spirituale ricca di storia e di significato che affonda le sue origini nel XIII secolo. Tecnicamente è un periodo di 40 giorni che va dal 15 agosto al 29 settembre, escluse le domeniche. Come tutti i periodi di carattere penitenziale ha lo scopo di promuovere un rinnovamento della propria fede.
Nonostante non faccia parte del calendario liturgico ufficiale della Chiesa, questa devozione è un’ottima occasione per immergersi nella preghiera e abbracciare la penitenza. Un modo in più per approfondire, con l’aiuto dell’intercessione di San Michele Arcangelo, una relazione viva e autentica con il Signore.
Un santo particolarmente legato alla Quaresima di San Michele è San Francesco d’Assisi. Il patrono d’Italia la praticava, rinnovando il suo animo con la preghiera e il digiuno, i due elementi che caratterizzano questa devozione.
Non si sa con certezza se fu proprio lui a idearla o soltanto a riprendere una pratica che già esisteva, ma certamente la Quaresima di San Michele fu diffusa dai francescani nei secoli successivi. San Bonaventura da Bagnoregio, biografo del Poverello d’Assisi, scrive che Francesco “fu condotto dopo molte e varie fatiche su un alto monte appartato, chiamato monte della Verna. Quando, secondo la sua abitudine, cominciò a trascorrere lì la Quaresima, digiunando, in onore di San Michele Arcangelo, fu ricolmo, come mai prima, della dolcezza della contemplazione celeste“.
San Michele Arcangelo è un potente intercessore pronto a sconfiggere i nostri nemici spirituali affinché possiamo abbracciare la libertà che si trova in Gesù Cristo per cui instaurare ed approfondire un rapporto con lui anche attraverso questa pratica è un elemento che dona sicuri benefici interiori.
Per chi decide di intraprendere questo periodo di penitenza e preghiera a fine estate, ci sono dei consigli specifici su come attuare questa particolare Quaresima. Innanzitutto è ovviamente importante e necessario che sia inserita in una vita cristiana fatta di preghiera quotidiana.
In aggiunta alle preghiere che ognuno fa ogni giorno è bene recitare la Litania di San Michele o altre preghiere a lui dedicate. Il digiuno da praticare non deve necessariamente essere integrale, come quello richiesto il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo. Si può scegliere di optare per qualche forma di digiuno anche attenuato, come ad esempio semplicemnte saltare un pasto in uno o più giorni del periodo.
Ma in alternativa si può anche decidere di offrire un sacrificio a Dio, come astenersi per tutto il tempo da uno specifico alimento oppure compiere qualche azione che costa fatica, come ad esempio alzarsi ad un orario scomodo. Ognuno trova per sè la modalità più efficace e opportuna.
Le opere di misericordia corporale e spirituale vanno sempre praticate, e nello svolgersi di questa Quaresima, è consigliato avere maggiore attenzione ad esse e operare la carità concreta verso chi è più bisognoso. Non possono mancare all’interno di questa Quaresima, la Confessione e la Messa, meglio se frequente o quotidiana.